In Campania esiste un segreto scavato nella roccia da un fiume | Sembra di stare negli States, ma ti trovi nel Cilento più selvaggio

Illustrazione di un fiume nel Cilento (Canva FOTO) - aerospacecue.it
La Campania è caratterizzata da luoghi naturalistici senza eguali, come questo piccolo segreto scavato dal fiume.
In molte parti del mondo, la roccia ha custodito segreti millenari, scolpiti dall’uomo o nascosti dalla natura. Grotte, templi, tombe e passaggi sotterranei rappresentano testimonianze silenziose di civiltà antiche o eventi geologici straordinari.
Luoghi come Petra in Giordania o i Sassi di Matera raccontano come l’uomo abbia adattato l’ambiente per vivere, pregare o proteggersi, scavando la pietra con pazienza e ingegno. Ogni incisione, ogni cavità porta con sé una storia.
Anche la natura ha lasciato il suo segno: grotte calcaree, canyon e formazioni rocciose modellate da vento e acqua svelano paesaggi sorprendenti e, talvolta, antichi resti fossili o pitture rupestri.
Esplorare questi “segreti nella roccia” significa addentrarsi in una dimensione dove tempo e materia si intrecciano, offrendo uno sguardo profondo su ciò che siamo stati.
Un luogo nascosto tra le pieghe del Cilento
In certi angoli d’Italia la natura sembra aver lasciato messaggi scolpiti nella pietra, e l’Oasi WWF Grotte del Bussento. Siamo a Morigerati, nel cuore del Cilento, e basta scendere lungo un sentiero per scoprire un mondo che cambia passo dopo passo: dall’asfalto si passa al suono dei ruscelli, alla frescura umida delle gole, alle radici intrecciate sul sentiero. Il protagonista assoluto è il fiume Bussento, un corso d’acqua carsico che scompare sottoterra per ben 4 km e poi… riappare all’improvviso, sbucando fuori dalla Grotta della Risorgenza (Fonte: tuttonotizie).
Qui inizia lo spettacolo: un canyon scavato nel tempo, tra pareti rocciose altissime, vegetazione fitta e un paesaggio che sembra uscito da un libro illustrato. Si cammina per circa 3 km, con un dislivello di 130 metri, attraversando piccoli ponti in legno e vecchie mulattiere in pietra. A metà strada, un mulino ad acqua restaurato fa capolino tra la vegetazione: un piccolo segno di come l’uomo, qui, abbia imparato a convivere con la forza della natura (Fonte: tuttonotizie).
Una valle verde e silenziosa
Come riportato da TuttoNotizie, l’ambiente è quello tipico delle zone d’ombra, fresche e umide, dove la luce filtra piano tra le foglie. Il canyon è letteralmente ricoperto da felci, muschi, salici e ontani. Le rive, con le loro pozze limpide e poco profonde, ospitano piccole meraviglie: la trota fario, il granchio di fiume, e la lontra, che qui trova rifugio e testimonia quanto l’ecosistema sia ben conservato.
Il suono dell’acqua accompagna il passo, e nei giorni più caldi il contrasto tra il calore esterno e la frescura del fondo gola è quasi uno shock. Piacevole, però. L’Oasi, protetta dal 1985, si estende per oltre 600 ettari all’interno del Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni. È visitabile tutto l’anno, ma solo su prenotazione.