Primi fuochi celesti: le immagini inaugurali del Rubin Observatory incantano gli scienziati

Illustrazione di un osservatorio astronomico (Canva FOTO) - aerospacecue.it
Queste prime immagini hanno lasciato a bocca aperta gli scienziati, forse perché non si aspettavano per niente un risultato del genere.
Un’immagine vale più di mille parole, ma quella scattata dal Vera C. Rubin Observatory è davvero eccezio0nale. Sì, perché stiamo parlando di milioni di galassie immortalate in un solo scatto, una sorta di gigantesca “istantanea cosmica” che segna l’inizio di un’avventura scientifica lunga dieci anni.
L’osservatorio ha appena dato il via al progetto LSST (Legacy Survey of Space and Time), e già il primo sguardo all’universo lascia a bocca aperta. Il Rubin si trova su una montagna cilena alta più di 1.600 metri, da cui ogni tre notti scruta tutto il cielo australe. E questo è solo l’inizio: alla fine del progetto si prevede di raccogliere dati su circa 40 miliardi di corpi celesti.
Il debutto del Rubin è avvenuto con una straordinaria foto dell’ammasso della Vergine, a 54 milioni di anni luce da noi. Ci sono stelle, galassie a spirale, galassie rosse lontane e gruppi interi di galassie, tutte catturate con una nitidezza impressionante.
E quel che lascia davvero senza parole è che quell’immagine rappresenta solo lo 0,05% delle galassie che il telescopio vedrà nel prossimo decennio. Si prospetta una nuova era nel mondo dell’astronomia!
Un telescopio che guarda in movimento
Come riportato dal sito Space e dal sito del Rubin Observatory, tra le abilità più sorprendenti del Rubin c’è quella di registrare variazioni di luce, cioè di osservare gli oggetti che si accendono, si spengono o si trasformano nel tempo. Ed è proprio questo che lo rende così speciale: può monitorare centinaia di milioni di stelle variabili, supernove, pianeti in transito, e ogni fenomeno astronomico “istantaneo”, come le esplosioni stellari. Praticamente, se qualcosa si muove o lampeggia, lui lo cattura.
Grazie alla sua velocità, fino a 100 volte più rapida di altri telescopi simili, Rubin riesce a tenere d’occhio l’intero cielo australe ogni 72 ore. E lo fa con una precisione tale da individuare asteroidi vicini alla Terra, aiutando magari le agenzie spaziali a prevenire eventuali impatti. Già nella sua prima settimana di test ha identificato più di 2.100 nuovi asteroidi. Un lavoro da investigatore spaziale, ma con una lente d’ingrandimento lunga milioni di chilometri.
Un cielo che prende vita
Le immagini di anteprima diffuse poco prima della presentazione ufficiale parlano da sole. Una, in particolare, mostra la Nebulosa Trifida e la Nebulosa Laguna: nuvole di gas e polvere dove nascono nuove stelle. Sono state ottenute combinando ben 678 scatti in poco più di sette ore. Un collage astronomico che rivela dettagli normalmente invisibili, come se Rubin avesse “tirato fuori” il cielo nascosto dietro quello che vediamo.
In un’altra foto, invece, si distinguono tre galassie che si stanno fondendo, affiancate da due eleganti spirali celesti. Eppure quella porzione d’immagine rappresenta appena un cinquantesimo dello scatto completo. Si tratta di un frammento dell’ammasso della Vergine, che ospita circa mille galassie. Gli scienziati lo dicono chiaramente: queste immagini sono solo il 2% del campo visivo totale della fotocamera del Rubin. Cioè… il bello deve ancora arrivare.