Marte, la NASA deve salvarsi | Ha bisogno di tre miliardi per riportare indietro il tesoro: rischio sconfitta totale

Marte e NASA (Canva-Depositphotos foto) - www.aerospacecue.it
La situazione appare più estrema che mai e il tempo comincia a stringere. La NASA si trova in enorme difficoltà, come mai prima nella sua storia
Marte ha da sempre rappresentato un elemento di estremo fascino per l’intera comunità scientifica. Un interesse cresciuto di pari passo con la diffusione delle prime immagini fotografiche che mostravano il Pianeta da sempre più vicino.
L’introduzione e lo schieramento sul campo delle nuove tecniche di ricerca, paradossalmente, ha spinto gli esperti ad interessarsi ancora di più del Pianeta Rosso e dei suoi segreti, data la consapevolezza di poter approfondire degli aspetti prima di allora mai del tutto possibili da chiarire.
Potremmo, ad esempio, parlare della presenza di tracce d’acqua come depositi ospitanti ghiaccio o falde che si ipotizza fossero occupate da laghi e fiumi nel corso dell’antichità, dunque elementi capaci di alimentare l’interesse dei più autorevoli esperti relativamente a questo bizzarro corpo.
A tale argomento si ricollega uno dei quesiti irrisolti che continuano a tormentare l’umanità fin da secoli a dietro; esistono altre forme di vita nell’Universo? Le caratteristiche di Marte suggeriscono come una vita microbica possa essersi sviluppata sul Pianeta proprio durante il corso del tempo.
Un ambizioso progetto rischia di naufragare
Correntemente in atto, la missione MSR NASA, acronimo di Mars Sample Return, è stata organizzata dall’agenzia governativa statunitense al fine di favorire la conduzione sulla Terra di una serie di campioni raccolti proprio su Marte. Ma ecco arrivare la notizia che potrebbe mettere a rischio l’intero svolgimento della missione nel suo completo; i costi da sostenere per il rientro nell’orbita terrestre, infatti, sarebbero stimati intorno agli 11 miliardi di euro, e considerando la decisione recentemente intrapresa dall’amministrazione Trump, circa la volontà di effettuare tagli sugli investimenti in campo aerospaziale, lo spauracchio generale vede ora la concreta possibilità che l’intero corso della missione possa essere rapidamente cancellato.
Una grossa sconfitta per l’intera comunità astronomica, che un colosso del settore come Lockheed Martin, tra l’altro impegnato già da svariati decenni in collaborazioni con la stessa NASA, vorrebbe cercare di evitare con ogni mezzo a propria disposizione. Ed ecco palesarsi la proposta che vedrebbe un approccio nettamente più sostenibile sotto il punto di vista dei costi. In che modo? Portando a compimento la missione esclusivamente a fronte di un budget che dovrà risultare necessariamente inferiore ai 3 miliardi di dollari, contro i 7 attualmente stabiliti.
Proposte e prospettive future
In cosa potrebbe consistere questo nuovo approccio? Nell’appoggio a sistemi già perfettamente testati e collaudati, capaci, perché no, di restituire risultati anche esaltanti, invece che tenendo in considerazione soltanto sistemi totalmente innovativi, che hanno necessità di essere creati da zero, con possibilità di trovarsi dinnanzi a sfide complesse e rischi da risolvere in tempi da record. Alla proposta di Lockheed Martin si affianca quella dell’azienda privata Rocket Lab, includente un piano a basso costo per il raggiungimento degli obiettivi prefissati.
Stando a quanto riporta HD Blog, rimandando al sito ufficiale della stessa Lockheed Martin, occorre trovare una soluzione nel più breve tempo possibile, onde evitare che pressioni e preoccupazioni scaturenti dal grosso impegno profuso dalla Cina, principale avversario degli States nell’ambito aerospaziale, si concretizzi in un passo concreto di Pechino che andrebbe a scavalcare Washington in modo, forse, irreversibile.