Auto, occhio a dove fai rifornimento | Se scegli questi distributori sei finito: il carburante costa il doppio, te ne vai con 11 litri in meno

Benzina e soldi (Pixabay foto) - www.aerospacecue.it
Fermarsi al distributore sbagliato può costarti carissimo, anche senza accorgertene: ecco cosa devi evitare.
Chi viaggia spesso lo sa: prima o poi il pieno tocca farlo. Non importa quanto hai pianificato, arriva sempre quel momento in cui il serbatoio è quasi a secco. Ma c’è una cosa che in tanti trascurano, ed è dove si fa rifornimento. Sì, perché non tutte le stazioni di servizio si equivalgono, e la differenza la senti eccome… soprattutto nel portafoglio.
Magari ti sei già trovato in quella situazione in cui, per fretta o per comodità, ti fermi alla prima area di servizio che trovi lungo la strada. Capita. Però spesso non ci si rende conto che questa scelta può incidere parecchio sulla spesa finale. Una svista del genere può farti spendere il doppio, senza neanche accorgertene.
C’è chi si organizza prima del viaggio e chi invece si affida all’intuito o al caso. Ma che tu sia dell’uno o dell’altro tipo, alla fine la questione resta la stessa: il prezzo alla pompa è quello che fa la differenza. Solo che oggi le differenze non sono più piccoli scarti… sono vere e proprie mazzate.
Ultimamente, seguire l’andamento dei carburanti è diventato un rompicapo. Un giorno sembra tutto sotto controllo, il giorno dopo i prezzi impazziscono. E no, non dipende solo dal petrolio o dalle solite accise. Ci sono dinamiche molto più complesse in gioco, e alcune non hanno davvero senso logico.
Il pieno? Solo se non hai alternative
Come riporta repormotori.it, i rincari in questi distributori specifici non sono dovuti solo alle solite tasse. Anzi, uno dei fattori principali sono proprio i bandi per la gestione delle aree di servizio, che prevedono incassi garantiti ai gestori. A livello nazionale parliamo di circa 0,08 € al litro, ma in certi tratti si sale molto di più. E chi ci rimette? Ovviamente chi viaggia.
La cosa più assurda? In alcuni casi due distributori, distanti pochissimi chilometri, possono avere una differenza di 20 centesimi al litro. Una disparità così evidente che rende quasi impossibile fare scelte consapevoli. E a quel punto, se non interviene qualcuno, a pagarne le conseguenze sono sempre gli stessi: gli automobilisti.
Una scelta che può stravolgere il conto
Facciamo due conti semplici. In autostrada, la benzina può arrivare fino a 2,8 euro al litro. Fuori, su strade normali, siamo attorno a 1,75 in media. Ora immagina di spendere 50 euro: in autostrada ci fai circa 17,8 litri, mentre fuori ne prendi 28,5. Significa che, in certi casi, ti “spariscono” più di 10 litri. Non proprio bruscolini.
Ma non è solo questione di portafoglio. Il problema è più ampio. C’è uno squilibrio strutturale che mette in difficoltà chiunque debba fare rifornimento durante un viaggio. E infatti pure l’Antitrust ha iniziato a mettere il naso nella faccenda. Dietro questi rincari ci sono i guadagni dei gestori, le concessioni, le royalties… tutto un meccanismo che incide eccome.