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Marte, smentite le teorie sull’acqua in pochissime ore | Quelle striature scure non sono antichi ruscelli e non c’è tratta dell’oro liquido

Niente acqua su Marte

Niente acqua su Marte (Canva-Depositphotos foto) - www.aerospacecue.it

Presenza idrica su Marte: prova schiacciante o l’ennesimo buco “nell’acqua”? Ecco quali risultati ci consegnano gli ultimi approfondimenti condotti

L’interezza degli studiosi si interessa da sempre con molto fascino relativamente alla possibilità che inquadrerebbe la presenza di acqua allo stato liquido, e molto probabilmente, di conseguenza, di forme di vita sulla superficie di Marte.

Il Pianeta Rosso è ricco di aspetti e misteri che hanno permesso maggiore comprensione circa il suo passato evolutivo dopo esser stati portati alla luce. Non con altrettanta semplicità si è riusciti a raggiungere un risultato appagante in merito all’eventualità di una “riserva idrica” sul Pianeta.

In particolar modo, ad essere stata evidenziata è la possibilità che nel passato Marte presentasse sulla propria superficie, esattamente come la Terra, corsi e masse d’acqua, fino, addirittura, all’ipotesi di oceani.

Se questa pista, a lungo rincorsa ma mai effettivamente comprovata, sebbene i numerosi indizi, dovesse rivelarsi realtà, questo significherebbe che il Pianeta Rosso potrebbe aver ospitato forme di vita microbica nel suo passato.

Una svolta cruciale

Ad esempio, la presenza di scie contraddistinte da un colore maggiormente scuro rispetto ai pendii marziani attraversati avevano rappresentato per molteplici anni quella che avrebbe potuto essere definita come “prova regina” circa la presenza di acqua allo stato liquido sul pianeta, non soltanto relativamente al passato, ma anche all’immediato presente.

La scoperta correlata alla presenza di tali tracce, ipoteticamente, dunque, indicabili la presenza di forme di vita microbiche, è avvenuta ormai un decennio fa: vale a dire un’intera decade di approfondimenti e ricerche fino a giungere ad una conclusione che appare definitiva. E di certo la stessa non avrà fatto molto piacere ai ricercatori. Infatti, il nuovo studio di recente pubblicazione sull’autorevole rivista scientifica Nature Communications indica come quelle striature, a lungo attenzionate, non hanno legame alcuno con la presenza di corsi o masse idriche sul Pianeta.

Striature su Marte
Striature su Marte (ESA foto) – www.aerospacecue.it

A quale risultato hanno condotto gli approfondimenti?

Raggiungere tale responso è stato possibile grazie al lavoro congiunto realizzato da un team di ricercatori provenienti dalle Università di Berna e di Brown, attraverso la messa in pratica di una vastissima mappatura concentratasi sulle recurring slope linae, al fine di comprendere le condizioni ambientali che conducano alla formazione delle striature sulla superficie.

Per fare ciò sono stati “tirati in ballo” cataloghi contenenti un numero totale pari a 86.000 e oltre immagini satellitari ad alta risoluzione, che hanno permesso di comprendere come le striature subissero una formazione più evidente in presenza di venti intensi e depositi di polvere. Nulla a che fare, dunque, con l’acqua, ma sicuramente una scoperta in grado di dare il là ad affascinanti scenari, sino ad ora inedito. Non sono affatto casuali le parole in merito di Adomas Valantinas, tra i principali autori dello studio, che sottolinea come la comprensione di simile processi risulti di vitale importanza per sviluppare le missioni future. A scriverlo è IFL Science.