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Astronauta della ISS fa una rivelazione scioccante | Torneremo al 1800: addio alle famiglie, non si sa se si tornerà indietro

Dubbi sulle future missioni

Dubbi sulle future missioni (Canva-Depositphotos foto) - www.aerospacecue.it

Le spedizioni verso lo Spazio interessano e inquietano molti allo stesso tempo. I dubbi e i rischi perdurano inevitabilmente

La storia recente dell’umanità è stata inevitabilmente segnata dalle numerose missioni articolatesi verso il Cosmo che hanno previsto non soltanto l‘invio di strumenti tecnologici, ma anche di equipaggi in carne ed ossa verso determinate mete.

Tutto nacque nel corso degli anni ’60, quando la conquista dello Spazio rappresentava per le due potenze globali dell’epoca, Stati Uniti d’America e Unione Sovietica, un palcoscenico di assoluto prestigio verso il quale espandere il proprio predominio.

A muovere il primo passo fu proprio Mosca, che nel 1961, a bordo del Vostok 1 spedì il primo uomo della storia in orbita intorno alla Terra: si trattava dell’astronauta sovietico Yuri Gagarin, divenuto simbolo globale per l’impresa raggiunta.

La risposta di Washington si fece attendere ben otto anni, ma al momento del suo perseguimento lasciò tutti senza fiato. Nel 1969 l’Apollo 11 condusse Neil Armostrong e Buzz Aldrin sulla Luna, per la prima volta nell’umanità.

Non più solo un miraggio

L’eroe spaziale Tim Peake ha concesso un’intervista sulle colonne del quotidiano britannico The Sun per indicare quelle che, a detta sua, potranno essere le previsioni circa l’evolversi del futuro spaziale verso il quale l’umanità andrà incontro. Peake ha trascorso 186 giorni nello Spazio, tornando poi sulla Terra direttamente dalla Stazione Spaziale Internazionale nel 2016.

Ormai quasi un decennio fa, nel corso del quale molto è cambiato drasticamente, con introduzioni innovative mai nemmeno auspicabili dieci anni or sono. Ed è tra un’ulteriore decade che lo stesso Peake si auspica avranno inizio i primi viaggi degli esseri umani alla volta del Pianeta Rosso, Marte: per il raggiungimento del corpo, però, avranno necessità di transitare tra le regioni spaziali per un periodo indubbiamente più lungo, inquadrato addirittura in circa tre anni.

Missione verso Marte
Missione verso Marte (VistaCreate foto) – www.aerospacecue.it

Un passo pronto ad essere compiuto?

L’intervento dell’astronauta è avvenuto in occasione del Future Lab del Goodwood Festival of Space, durante cui Tim si è espresso ricordando come molto tempo fa, ancor prima di iniziare l’effettiva esplorazione cosmica, l’uomo si è già trovato dinnanzi a sfide inizialmente impossibili da affrontare, difficoltà e potenziali rischi che gli astronauti avrebbero potuto correre, andatisi via via risolvendosi e appianandosi nel corso degli anni, fino a raggiungere lo scenario odierno.

Oggigiorno in molti restano sorpresi relativamente alla possibilità che un essere umano debba restare “alla larga” dal Pianeta Terra per addirittura tre anni nel merito di una missione con equipaggio verso Marte, ma considerando gli enormi progressi avvenuti con il passare delle stagioni, è lecito attendersi che gli astronauti selezionati per raggiungere il Pianeta Rosso potranno garantire di aree comuni e alloggi decisamente migliori, in termini di sicurezza e comfort a bordo, se comparati alle circostanze delle precedenti missioni. In conclusione, Peake sostiene che l’intero equipaggio potrà beneficiare in modo autosufficiente e abbondante di supporto vitale, e dunque acqua e cibo.