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La Cina si prepara alla guerra nello Spazio | Ha appena usato un’arma potentissima: è in grado di accecare tutti i satelliti nemici

Illustrazione di un laser che colpisce un satellite (Depositphotos foto) - www.aerospacecue.it

Illustrazione di un laser che colpisce un satellite (Depositphotos foto) - www.aerospacecue.it

Una nuova tecnologia sviluppata in Cina potrebbe cambiare per sempre le dinamiche dello Spazio e aprire scenari inediti.

Negli ultimi anni lo Spazio è diventato un terreno di gioco per pochi, ma sempre più affollato. Non è più solo una questione di lanciare satelliti o costruire stazioni orbitanti. Ora si parla di controllo, dominio e capacità d’intervento.

Chi riesce a mettere le mani prima sulle tecnologie giuste, parte in vantaggio. E il confine tra ricerca scientifica e strategie militari si fa ogni giorno più sottile. Un ambito in particolare sta facendo parlare molto: la fotonica. Ok, sembra una parola strana, ma in sostanza si tratta di tutto ciò che riguarda la manipolazione della luce, in particolare dei laser.

Le applicazioni sono tantissime, da quelle mediche fino a quelle più… diciamo, “difensive”. E la chiave di tutto, spesso, sono i materiali usati. Materiali che non solo devono funzionare, ma resistere a sollecitazioni incredibili.

Quando si parla di dispositivi che devono operare nello Spazio o in zone ad alta intensità energetica, non ci si può permettere fragilità o limiti tecnici. Serve qualcosa di solido, preciso, e capace di fare il proprio dovere anche in condizioni assurde. Ecco perché ogni nuovo materiale che entra in scena viene analizzato con la lente d’ingrandimento. La competizione è altissima, e nessuno vuole restare indietro.

Conquiste e vantaggi

D’altronde non è solo una questione di orgoglio tecnologico. Chi riesce a sviluppare soluzioni che gli altri non hanno, guadagna vantaggi enormi, non solo sul piano economico. In un mondo dove la difesa e la sorveglianza si fanno sempre più digitali, ogni piccolo pezzo di cristallo può fare una grande differenza. E c’è chi sta puntando tutto su questo.

Pochi giorni fa, l’Accademia Cinese delle Scienze ha fatto sapere di aver costruito il cristallo di seleniuro di bario e gallio (BGSe) più grande mai prodotto. Parliamo di un disco da 60 millimetri di diametro – un vero record. La notizia è stata pubblicata sul Journal of Synthetic Crystals, come riporta HdBlog, e ha subito attirato l’attenzione di chi si occupa di tecnologia avanzata.

Illustrazione di un laser (Depositphotos foto) - www.aerospacecue.it
Illustrazione di un laser (Depositphotos foto) – www.aerospacecue.it

Caratteristiche e possibili implicazioni

A renderlo speciale non è solo la dimensione, ma il fatto che riesce a convertire i laser infrarossi in fasci ancora più potenti e stabili, in grado di attraversare l’atmosfera con pochissima dispersione. Ma la vera chicca sta nella resistenza: regge fino a 550 megawatt per centimetro quadrato. Ehm… in pratica, è tipo dieci volte più resistente dei materiali che usano ora nei sistemi militari. Non male, no?

I ricercatori guidati da Wu Haixin parlano di usi anche civili, tipo diagnostica avanzata o sensori ultradettagliati per rilevare oggetti a distanza. Secondo quanto riportato nello studio, i nuovi cristalli sarebbero già stati inseriti in alcuni programmi di ricerca e sviluppo attivi in Cina dal 2020. Gli autori sottolineano potenziali applicazioni sia in ambito scientifico che tecnologico, tra cui sistemi di rilevamento e imaging ad alta precisione.