Allerta Airbag Auto | Questi modelli sono stati tutti richiamati: se anche la tua è nell’elenco riportala indietro e salvati

Automobilista disperato (Depositphotos foto) - www.aerospacecue.it
Una problematica che metterà in ginocchio moltissimi consumatori. Consulta la lista: se c’è anche la auto sei costretto a restare a piedi
L’airbag è un dispositivo fondamentale al fine di garantire sicurezza all’interno delle autovetture, soprattutto nei casi più drastici che vedono le vetture commettere incidenti, frontali con altri veicoli o con altri elementi presenti sulla carreggiata.
Si tratta di uno strumento dotato di sensori d’urto che sono in grado di rilevare un avvenuto impatto, procedendo ad attivarsi in un periodo di tempo corrispondente ad appena 30 millisecondi, fino a generare gas.
Lo stesso servirà a garantire il gonfiaggio del cuscino, punto focale del sistema airbag, che gonfiandosi andrà a proteggere il conducente e i suoi passeggeri, i quali in caso di impatto potrebbero riportare lesioni particolarmente gravi.
Non appena terminata la sua funzione, l’airbag si sgonfia immediatamente, così da non intralciare i movimenti degli occupanti dell’abitacolo, i quali, se schiacciati o costretti in una qualsivoglia posizione scomoda, potrebbero rischiare addirittura di soffocare.
Un tremendo disagio
I più accorti non avranno di certo rimosso dalla propria mente lo scoppio del caso correlato all’airbag Takata, un difetto di produzione che ha lasciato l’intera industria con il fiato sospeso. Ebbene, stando ad una notizia diffusa nel corso degli ultimi giorni, ripresa anche dal quotidiano Mondo Motori, una situazione simile sarebbe in procinto di riguardare una vastissima gamma di autovetture, che non potranno più circolare su strada secondo la restrittiva limitazione che gli impedirà qualunque tipo di spostamento in presenza di simili difetti.
E l’aspetto che più è stato capace di accrescere il senso generalmente di allarme è che il difetto potrà risultare perfettamente certificato oppure ricollegarsi esclusivamente ad un potenziale, e dunque ipotetico, fattore di rischio, ma il veicolo non potrà in alcuno di questi casi proseguire la propria circolazione su suolo pubblico, così come privato. Anche l’Italia si è trovata necessitata ad adeguarsi a tale disposizione, allineandosi a quanto già disposto nella vicina Francia.
La lista dei veicoli “proibiti”
Consultando una precisa sezione presso il portale web ufficiale Ministero dell’Ecologia transalpino è comparsa un’approfondita lista includente l’interezza dei 30 marchi coinvolti nel provvedimento, tra i quali rientrano, soltanto per fornire qualche nome, Audi, BMW, Citroën, Ferrari, Ford, Jeep, Lancia, Mercedes, Opel, Skoda, Tesla o Volkswagen, soltanto per citare alcune delle più celebri e diffuse case produttrice. Il che equivale ad una necessità, a carico di ciascun consumatore possedente anche soltanto uno dei marchi riguardati dal provvedimento, di rimettersi immediatamente in regola con le disposizioni, correndo ai ripari, al fine di evitare la circolazione dei veicoli difettosi, che non potrà avvenire nemmeno in caso di assoluta urgenza.
A questo punto, verrebbe naturale chiedersi quali siano le alternative possibili per rinunciare a vetture presentati difetti, potenzialmente evolvibili in concreti fattori di rischio: a rispondere al quesito è stato nientemeno che il Governo Francese, che si è rivolto ai differenti costruttori, proponendo loro delle vie di mobilità secondarie, il che potrebbe prevedere l’impiego di veicoli sostituivi, almeno fino a quando i difetti non risulteranno totalmente risolti, ma questa opzione appare immediatamente complessa da percorrere, in quanto andare a rimpiazzare le automobili riguardate dal divieto significherebbe immettere su strada oltre 1,7 milioni di veicoli temporanei.