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Questo buco nero ha fatto un sol boccone di una stella | È affamato: sale la preoccupazione tra gli scienziati

Buco nero

Buco nero (Canva foto) - www.aerospacecue.it

Un segnale lontano fa tremare gli osservatori spaziali: il buco nero si è mangiato un’intera stella, sembra affamato.

Un segnale arrivato da una galassia lontana ha messo in allarme diversi osservatori spaziali. Non è il primo caso, certo, ma questa volta qualcosa ha spinto gli scienziati a fermarsi e guardare meglio. Una luce intensa, fuori posto, è comparsa nella periferia di una galassia silenziosa. Un segno chiaro che, da qualche parte lassù, sta accadendo qualcosa di molto violento.

Le immagini raccolte da Hubble e dal telescopio Chandra hanno rivelato una scena tutt’altro che tranquilla. Una macchia viola brillante si è accesa ai margini della galassia NGC 6099, a oltre 400 milioni di anni luce da noi. All’inizio sembrava solo un’anomalia, ma presto è diventato evidente che quel punto luminoso nascondeva qualcosa di enorme.

Nella foto si distinguono chiaramente due galassie: NGC 6099 e NGC 6098. Ma il vero protagonista si nasconde in un angolo più buio, in un ammasso di stelle dove le distanze tra i corpi celesti sono ridottissime. È lì che si è acceso quel segnale così potente, segno di un evento cosmico in corso, qualcosa che sta strappando materia a un ritmo spaventoso.

Tra i ricercatori è cresciuta una certa tensione. Non per un pericolo concreto, ma per le implicazioni scientifiche. Se le ipotesi erano giuste, stavamo assistendo in diretta a un fenomeno rarissimo, capace di cambiare tutto ciò che sappiamo su una specifica categoria di buchi neri.

Una luce che arriva da molto lontano

Gli strumenti hanno confermato le ipotesi: lì dentro c’è un buco nero di massa intermedia, chiamato NGC 6099 HLX-1. Non uno qualunque. È uno di quegli oggetti sfuggenti che si trovano a metà strada tra i piccoli buchi neri stellari e i giganteschi supermassicci. Proprio mentre veniva osservato, stava facendo a pezzi una stella che aveva avuto la sfortuna di avvicinarsi troppo.

Come spiega Geopop, quel processo si chiama “evento di distruzione mareale”. La stella viene letteralmente allungata, spezzata e infine inghiottita, mentre la materia finisce per formare un disco incandescente attorno al buco nero. È proprio questa materia, riscaldata fino a milioni di gradi, che ha generato i raggi X catturati da Chandra.

Buco nero
Buco nero (Nasa foto) – www.aerospacecue.it

Il comportamento di un predatore invisibile

I buchi neri di questo tipo sono quasi impossibili da trovare, perché passano la maggior parte del tempo “a digiuno”, senza emettere luce. Diventano visibili solo quando divorano una stella. È per questo che questa scoperta è così importante: è uno dei pochi momenti in cui abbiamo colto un buco nero di massa intermedia in piena attività.

NGC 6099 HLX-1 si trova in una regione molto affollata di stelle, il che potrebbe offrirgli altre occasioni simili. Gli scienziati, ora, osservano con attenzione ogni segnale da quella zona. Perché è proprio in situazioni come questa che si aprono nuove domande: quanti altri buchi neri simili si nascondono là fuori? E quanti di loro stanno divorando in silenzio ciò che li circonda, senza che nessuno se ne accorga?