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Luna, è caccia aperta agli Alieni | Finalmente hanno trovato il posto in cui vivono: c’è un enorme oceano

Alieno verde (Depositphotos foto) - www.aerospacecue.it

Alieno verde (Depositphotos foto) - www.aerospacecue.it

Un oceano nascosto sotto la superficie riaccende le ipotesi su forme di vita extraterrestri: quello che dicono gli scienziati.

Le strutture lunari fanno scattare qualcosa negli scienziati. Perché sono avvolte da un’atmosfera spessa, inquietante, quasi misteriosa, e sotto quella coltre… beh, sotto c’è molto più di quanto si pensasse all’inizio. Il suo fascino sta proprio lì: non mostra nulla, ma nasconde tantissimo. E quando qualcosa viene nascosto così bene, solitamente un motivo c’è.

Il fatto è che ormai da anni ci si chiede se l’acqua liquida, ovunque essa sia, possa significare “vita”. Stiamo parlando di forme di vita magari del tutto diverse da quelle che conosciamo. In questo senso, quello lunare è diventato una specie di laboratorio ideale, una pista da seguire, anche se il percorso è tutto in salita.

Sempre più studiosi sono convinti che non sia la superficie il posto più interessante. Sotto il ghiaccio, al riparo da radiazioni e temperature folli, potrebbero esserci condizioni perfette per… qualcosa. La vita in ambienti estremi non è più solo una teoria da conferenze scientifiche: la stiamo osservando (qui sulla Terra) e adesso si prova a capire se possa valere anche altrove.

La parte difficile è che non possiamo semplicemente “andarci a vedere”. Quindi entrano in gioco i modelli, le simulazioni, le ipotesi. Domande enormi che passano da dettagli minuscoli. E se ci fosse un processo, un tipo di metabolismo semplice, che potrebbe funzionare anche lì? Ecco, è proprio su questa ipotesi che si è concentrato un gruppo di ricerca americano.

Un’idea che ribalta le previsioni

Come riporta media.inaf.it, un team dell’Università dell’Arizona ha pubblicato su The Planetary Science Journal uno studio piuttosto interessante. L’idea di fondo è questa: nel gigantesco oceano salato nascosto sotto la superficie di Titano potrebbe esserci abbastanza energia per sostenere microbi. Pochi, ma vivi.

Il meccanismo chiave? La fermentazione – no, non quella del vino, ma una reazione chimica piuttosto primitiva che potrebbe “nutrire” questi minuscoli organismi. In particolare, tutto ruoterebbe attorno alla glicina, un amminoacido molto semplice che, guarda caso, si trova sulla superficie della luna. O meglio, ci finisce sopra grazie a impatti con oggetti spaziali.

Superficie di Titano (Videofromspace youtube screenshot) - www.aerospacecue.it
Superficie di Titano (Videofromspace youtube screenshot) – www.aerospacecue.it

Cosa potrebbe esserci

I dati parlano chiaro: in tutto quell’oceano potrebbe esserci meno di una cellula per chilo d’acqua. In pratica, una biosfera microscopica in tutti i sensi. Secondo i calcoli dei ricercatori, la quantità di glicina disponibile ogni anno – da 7,5 kg a 7,5 tonnellate – è molto limitata.

E questo influenza ovviamente quanto “popolata” potrebbe essere quella zona. Parliamo comunque di numeri pazzeschi: da 100 mila miliardi a 100 milioni di miliardi di cellule… ma sparse in un oceano enorme. In pratica, qualche chilo di vita, tutto lì. Però c’è. E forse basta.