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Viaggi spaziali, adesso saranno per tutti, anche per chi non ha patrimoni da sperperare | Pronte le prime agenzie di viaggio

Ambizioso progetto di SpaceVip (SpaceVip foto) - www.aerospacecue.it

Ambizioso progetto di SpaceVip (SpaceVip foto) - www.aerospacecue.it

Il turismo spaziale non è più un sogno riservato a miliardari e astronauti: ora si aprono nuove possibilità per chiunque.

Per anni lo spazio è stato un po’ come il sogno proibito per eccellenza: lontano, irraggiungibile, quasi mitologico. Roba da astronauti, scienziati della NASA o miliardari annoiati. Guardavamo i razzi partire alla TV, con il naso all’insù, pensando “chissà che effetto fa”. E invece adesso qualcosa sta cambiando.

Il concetto di “viaggio” nello spazio si sta piano piano allargando. Non è più solo una questione scientifica o di frontiere tecnologiche, ma sta iniziando a sembrare… beh, quasi come un’opzione. Ancora non alla portata di tutti, ovviamente, ma nemmeno così assurda. Si comincia a parlare di esperienze, di emozioni, di punti di vista inediti sulla Terra.

Negli ultimi tempi, il tema è diventato sempre più popolare. Un po’ per merito delle imprese spaziali private, un po’ per il modo in cui i media raccontano certe missioni come se fossero escursioni, e un po’ perché, diciamolo, l’idea di fluttuare in assenza di gravità ha sempre un certo fascino.

Ed è proprio lì che sta il punto. Il sogno resta ancora fuori portata per la stragrande maggioranza delle persone. Ma non per questo smette di essere interessante. Anzi, forse è proprio perché è ancora un’esclusiva che fa così discutere. E nel frattempo, qualcuno sta lavorando per cambiare le regole del gioco, e trasformare l’impossibile in qualcosa di — forse — normale.

Una visione che punta in alto

Roman Chiporukha, che si fa chiamare “Mr Intergalactic”, è uno che ci crede sul serio. Ha fondato SpaceVIP con l’idea iniziale di portare solo i super-ricchi tra le stelle. Esperienze extralusso, tipo cenare a 30mila metri d’altezza in una capsula futuristica, roba da 495mila dollari a testa. Ma non è questo il vero punto della sua missione.

In un’intervista rilasciata a The Sun, Chiporukha ha detto chiaramente che il suo obiettivo è molto più ambizioso: aprire lo spazio a tutti, non solo a chi può permettersi una casa su Marte. Parla del turismo spaziale come qualcosa di destinato a cambiare, a diventare più accessibile, esattamente com’è successo — suo paragone — con i voli aerei commerciali. All’inizio erano per pochi. Poi… oggi tutti li usano.

Interno di capsula Space Vip (Space Vip foto) - www.aerospacecue.it
Interno di capsula Space Vip (Space Vip foto) – www.aerospacecue.it

Qualcosa si muove, e non solo tra le stelle

Le cose iniziano a prendere forma. SpaceVIP ha già lanciato i primi progetti concreti per rendere i viaggi nello spazio un po’ meno elitari. Un esempio? Una “gita” da sei ore a bordo di una capsula pressurizzata, sollevata da un enorme pallone stratosferico, con partenza dal Kennedy Space Center. C’è anche la possibilità di trasmettere tutto in diretta, così amici e parenti possono guardare il volo da casa — con l’invidia alle stelle, ovviamente.

L’idea, dice lui, è semplice: più gente partecipa, più i costi si abbassano. E soprattutto, più persone vivono quella sensazione incredibile di vedere la Terra da fuori — il famoso “overview effect” — più cresce il desiderio collettivo di accedere a quel mondo. Per Chiporukha, questo non è un capriccio da miliardari, ma un passo verso una nuova consapevolezza umana. E alla fine, se tutto va come pensa lui, il cielo non sarà più il limite, ma solo l’inizio.