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Cometa vagante, la NASA finalmente è riuscita a darle un volto | È arrivata la sua prima fotografia: ora sotto con i controlli serrati

Illustrazione di una cometa vagante (Canva FOTO) - aerospacecue.it

Illustrazione di una cometa vagante (Canva FOTO) - aerospacecue.it

Questa cometa è stata finalmente ripresa, e a capire come è fatta in linea di massima. La scoperta è estremamente interessante!

Le comete vaganti sono tra i viaggiatori più misteriosi e affascinanti del Sistema Solare. A differenza di quelle legate a orbite regolari, queste percorrono traiettorie imprevedibili, spinte da interazioni gravitazionali o espulse da sistemi planetari lontani. 

Il loro viaggio può durare ere geologiche, attraversando regioni buie e fredde dello spazio profondo. Quando però si avvicinano al Sole, il calore trasforma il ghiaccio in gas e polveri, creando le spettacolari code che tutti conosciamo. 

Questi oggetti non sono solo spettacolari da vedere, ma veri e propri messaggeri cosmici. Contengono materiale primordiale, resti della nascita dei pianeti, e possono offrire preziose informazioni sull’origine dell’acqua e della vita sulla Terra.

Tuttavia, le comete vaganti sono anche un promemoria del fatto che lo spazio è tutt’altro che immobile. La loro natura imprevedibile le rende difficili da studiare e, in casi rarissimi, potrebbe persino farne delle potenziali minacce per il nostro pianeta.

Una scoperta incredibile

Certe volte lo spazio regala sorprese che sembrano uscite da un romanzo di fantascienza. Stavolta, a far parlare gli astronomi, è un corpo celeste che non appartiene alla nostra “famiglia” ma che ha deciso comunque di fare una breve sosta da queste parti. Una cometa che non si è formata nel Sistema Solare, ma arriva da un’altra stella, un’altra storia, e forse da miliardi di anni viaggia senza una meta precisa.

Gli strumenti della NASA hanno catturato la sua immagine con una precisione che lascia senza parole. È stato il Telescopio Spaziale Hubble a immortalare questo piccolo puntino luminoso perso nel nero infinito. Eppure, dietro quel bagliore, c’è una scia di segreti da decifrare: orbite passate, polveri antiche, tracce di mondi lontani.

Illustrazione di 3I/ATLAS (Wikimedia Commons NASA, ESA, D. Jewitt (UCLA) FOTO) - aerospacecue.it
Illustrazione di 3I/ATLAS (Wikimedia Commons NASA, ESA, D. Jewitt (UCLA) FOTO) – aerospacecue.it

Alcuni dettagli interessanti

Come riportato da AGI, il nome ufficiale è 3I/ATLAS, e per gli scienziati rappresenta un’occasione rara: è solo la terza cometa interstellare mai osservata dall’uomo. Il suo passaggio è rapidissimo, quasi un lampo, ma sufficiente per raccogliere dati preziosi. Le analisi indicano che proviene da un sistema stellare lontano.

Anche la sa sua composizione, fatta di ghiacci e minerali, potrebbe raccontare molto su come si formano i pianeti e sugli ingredienti fondamentali della vita. Secondo quanto riportato dall’AGI, il rilevamento e la fotografia ottenuta da Hubble non sono soltanto un successo tecnico: sono anche una finestra aperta su un pezzo di universo che di solito resta fuori portata.