Esperimento ad alto rischio nello Spazio | Vogliono vedere cosa succede durante la gravidanza: per molti è un grosso azzardo

Un esperimento ambizioso (Depositphotos foto) - www.aerospacecue.it
Far sì che questa ipotesi si concretizzi vorrebbe dire osare come mai fatto prima d’ora. Gli esperti evidenziano come i rischi siano più dei potenziali benefici
Siamo perfettamente consci di come la permanenza di un corpo umano sullo Spazio, come gli astronauti che approdano sulla Stazione Spaziale Internazionale sono costretti a sperimentare, sia in grado di provocare squilibri e danni, a causa dell’ambiente drasticamente diverso rispetto al nostro Pianeta.
C’è infatti da considerare la presenza di fattori, come le radiazioni cosmiche, che penetrano in modo diretto e più acuto nei confronti degli esseri umani nello Spazio, in quanto l’ambiente in cui si trovano non possiede un’atmosfera che ne schermi l’ingresso, proteggendo gli stessi.
A livello psicologico, per non parlare dell’enorme impatto fisico, c’è anche da attenzionare la componente rappresentata dall’isolamento quotidiano per mesi e mesi, capace di favorire in modo quasi galoppante lo stress.
L’assenza di un vero e proprio ciclo che alterna fase diurna e notturna rappresenta altresì un elemento per molti, alla lunga, estenuante sotto il punto di vista mentale e dei ritmi circadiani, che risulteranno inevitabilmente alterati.
L’audace proposta
La proposta recentemente circolata avrebbe davvero dell’incredibile: una gravidanza nello Spazio sarebbe davvero possibile? A dirla tutta è già da diverse stagioni che si ipotizza un simile scenario, ma soltanto grazie all’accelerazione dei programmi di colonizzazione spaziale, oltre che all’evoluzione delle tecnologie, sarebbe possibile rendere realtà un’idea tanto audace.
A soffermarsi sull’argomento è stato il professore emerito di biologia computazionale presso la University of Leeds, Arun Vivian Holden, che si è espresso sulle pagine del The Conversation. Secondo l’esperto ci sarebbero da tenere in considerazione differenti aspetti, a partire dalla microgravità, ossia la condizione che permette agli astronauti in orbita, ad esempio, sulla Stazione Spaziale Internazionale di apparire come effettivamente privi di peso; l’ipotesi della procreazione dovrebbe avere inizio addirittura dal concepimento, e dunque dal rapporto sessuale, in presenza della gravità, che sarebbe capace di rendersi immediatamente scomodo, fino a sembrare quasi ostacolante.
Delle “controindicazioni” da attenzionare
Il principale problema però arriverebbe proprio in corrispondenza della nascita del nuovo bambino, che potrebbe risultare quasi infastidita dalle condizioni che si verificano nello Spazio, portando, ad esempio, i fluidi e le persone a fluttuare. Tuttavia, evidenzia Holden, dal punto di vista del neonato la fuoriuscita dall’utero risulterebbe essere meno “traumatica”, proprio per via delle condizioni molto simili all’interno del corpo materno, comparandole a quelle presenti nello Spazio, in quanto il feto galleggia nel fluido amniotico come fosse soggetto agli effetti della microgravità.
I problemi, torniamo a ripeterlo, si renderebbero poi evidenti a seguito del parto, in quanto l’assenza di carico gravitazionale potrebbe causare complicanze nella corretta formazione delle ossa e dei muscoli del bambino, per non parlare delle possibili alterazioni che già normalmente la microgravità è in grado di nuocere nei confronti degli astronauti adulti relativamente al sistema nervoso e cardiovascolare, che di conseguenza potrebbero estendersi anche ai futuri nascituri, ancora dentro l’utero, durante il percorso di formazione. A riportarlo è Wired.it.