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Campi Flegrei, sono tutti d’accordo sulla nuova scoperta | Questo piccola frattura della superficie aiuterà a evitare una catastrofe

Campi flegrei

Campi flegrei nuova scoperta (Canva foto) - www.aerospacecue.it

Una scoperta a grande profondità nei Campi Flegrei apre nuove possibilità per monitorare i rischi vulcanici.

Nei Campi Flegrei il terreno respira. Si solleva, si abbassa, come se sotto la crosta qualcosa si muovesse senza sosta. Chi vive qui è abituato alle fumarole che sbuffano vapore e all’odore acre di zolfo, ma sa anche che il vulcano, per quanto silenzioso, non dorme mai davvero. In un posto così, ogni nuova scoperta dal sottosuolo può cambiare il modo in cui guardiamo al futuro.

Sotto Pozzuoli, a chilometri di profondità, c’è un labirinto di fratture e cavità che collegano il cuore caldo della Terra alla superficie. Gli scienziati le studiano come si ascolta un respiro: analizzando ogni piccola variazione per capire se indica tranquillità o un pericolo imminente. È un lavoro che richiede pazienza, strumenti sofisticati e la capacità di interpretare segnali che, a volte, sono appena percettibili.

Questa attenzione non è un esercizio accademico. Capire in anticipo se qualcosa sta cambiando può significare avere più tempo per reagire.

Come ricorda Focus, leggere correttamente i messaggi del sottosuolo è un compito complesso, che richiede di unire competenze diverse, dalla geologia alla sismologia, per trasformare dati grezzi in informazioni utili.

Un segnale che non smette di farsi sentire

Un gruppo internazionale di ricercatori, guidato dall’Università di Pisa, ha scoperto a 3,6 chilometri di profondità una cavità lunga circa un chilometro e larga 650 metri. Non è una grotta, ma una frattura allargata collegata al serbatoio magmatico dei Campi Flegrei. Da almeno sette anni, da lì arriva un segnale sismico costante a 0,114 Hz: una sorta di “nota musicale” che non cambia mai, segno che le dimensioni e la composizione interna sono stabili.

Questa “voce” nascosta è legata al sistema che provoca il sollevamento del terreno e alimenta le fumarole di Solfatara e Pisciarelli. Gli scienziati non sanno ancora se all’interno ci siano gas ad alta pressione o fluidi magmatici, ma quel suono regolare è una finestra preziosa per osservare cosa accade sotto i nostri piedi.

Campi flegrei
Campi flegrei scoperta (Canva foto) – www.aerospacecue.it

Un passo avanti nella prevenzione

La scoperta, pubblicata su Nature Communications Earth & Environment, apre a nuove possibilità di prevenzione. Se si combinano i dati di queste risonanze con la gestione delle acque sotterranee, si può agire per ridurre la pressione nei serbatoi geotermici e contenere i terremoti locali. Ricerche parallele confermano che non è solo la risalita del magma a causare i movimenti del suolo, ma anche l’accumulo di fluidi.

Le tecniche di monitoraggio più moderne permetteranno di distinguere i veri segnali di allarme dal semplice “rumore” di fondo. Nei Campi Flegrei, dove il passato racconta di eruzioni imponenti, ogni dato diventa un tassello vitale. Non è questione di allarmismo: è questione di ascoltare il vulcano, finché è lui a parlare e non il contrario.