Asteroidi, sono troppi e corrono tutti verso di noi | Allarme lanciato dall’astronomo: in molti casi non siamo in grado di scovarli prima della tragedia

Illustrazione di un asteroide (Depositphotos foto) - www.aerospacecue.it
L’allarme non accenna a volersi placare. E’ arrivato il momento di studiare una soluzione concreta. La comunità sembrerebbe averla centrata
Gli asteroidi in assoluto maggiormente capaci di produrre un significativo allarme tra cittadini, ma anche scienziati ed esperti del monitoraggio, sono indubbiamente quelli conosciuti come NEO.
Si tratta dei Near-Earth Objects, il cui nome è traducibile letteralmente come “oggetti vicini alla Terra”, esprimendo come l’orbita degli stessi venga compiuta nelle immediate vicinanze del nostro Pianeta.
Ciascun asteroide viene attentamente monitorato e calcolato, al fine di evidenziarne l’orbita e di scovarne la possibilità di impatto nel corso dei 100 anni successivi alla sua osservazione, per poi essere inserito, ad esempio, nella Sentry Risk Table.
Si tratta di un database pubblico organizzato e curato dalla NASA che basandosi sulla Scala Torino, indispensabile per calcolare i livelli di rischio, collocati in una scala che va da 0, nullo, a 5 o oltre, serio.
Una svolta molto attesa
La missione NEO Surveyor, sviluppata dalla NASA, potrà presto rivelarsi in grado di rappresentare il punto di svolta determinante per stanare gli asteroidi ed impedire che gli stessi arrivino a rappresentare un pericolo concreto per l’umanità. Ma in cosa consiste esattamente questa missione? La stessa prevede il lancio in orbita di un telescopio che sia in grado di ricercare la presenza di “oggetti vicini alla Terra“, i quali potrebbero anche figurare come veri e propri elementi di rischio, spesso imperscrutabili con qualsiasi altro strumento a disposizione della comunità allo stato attuale.
La NASA, infatti, spiega come la capacità dello strumento di catturare la luce infrarossa possa rivelarsi determinante nella ricerca degli asteroidi, aggiungendo: “Possiamo fare qualcosa contro gli oggetti pericolosi vicini alla Terra solo se riusciamo a trovarli per primi“. NEO Surveyor promette di essere in futuro in grado di individuare anche le rocce spaziali più difficili da inquadrare, come le comete scure e gli asteroidi, il tutto grazie ai suoi rivelatori infrarossi, che garantirà di stanare la collocazione anche degli oggetti cosmici che, pur non riflettendo luce visibile, compiono un brillamento nello spettro infrarosso.
Dimezzare il rischio
Pensate, ad esempio, a quando all’inizio dell’anno corrente si diffuse la preoccupazione generale che un asteroide contraddistinto da dimensioni quantomeno importanti potesse rivelarsi capace di entrare in collisione direttamente con la Terra entro l’Inverno del 2032; il corpo, poi ribattezzato 2024 YR4, era stato inizialmente attenzionato dato il rischio corrispondente al 3,1% che l’impatto potesse concretizzarsi, nonostante sarebbe poi stato destinato ad una rapida discesa, ma la presenza di uno strumento avanzato come quello su cui si fonda la missione NEO Surveyor permetterà immediatamente di rintracciare simili asteroidi, ancor prima che gli stessi giungano a rappresentare un pericolo concreto per noi.
L’esordio dello strumento è già stato previsto per una data specifica, o meglio per una precisa finestra di lancio, che dovrà essere compresa tra il Settembre 2027 e, al massimo, il Giugno 2028, a bordo di uno dei razzi implementati dall’agenzia spaziale privata che fa capo al tycoon Elon Musk, ossia la SpaceX, che vanta dalla sua una significativa schiera di Falcon9. A scriverlo è The Sun.