Via Lattea, allerta per un evento catastrofico | C’é uno killer spietato che corre più veloce della luce: sta sterminando tutto

Quello che gli scienziati hanno scoperto sulla nostra Galassia ha davvero dell’incredibile. Lo sterminio sotto gli occhi di tutti
All’interno della nostra Galassia, la Via Lattea, che si stima possedere un diametro pari, forse, ad addirittura 200.000 anni luce, sono contenuti una moltitudine di oggetti astronomici.
A partire dalle stelle, di varie età e dimensioni, per un totale stimato compreso tra i 100 e i 400 miliardi di astri, per non parlare dei pianeti, la maggior parte dei quali non sono ancora stati scoperti.
La sua strutta, inoltre, risulta essere composta da un disco galattico, dove avviene la maggiore concentrazione di polvere, gas e stelle, oltre ad un nucleo centrale, dove figura un enorme buco nero supermassiccio.
Anche le nubi di gas e polveri, che accolgono il processo di nascita e di formazione delle stelle, e che a loro volta conducono all’origine di ammassi stellari, che si distinguono in due principali categorie: quelli globulari, ricchi di corpi antichi, e quelli aperti, pieni di stelle più giovani.
Cosa sta succedendo?
Uno studio pubblicato su Astronomy & Astrophysics riporta la notizia straordinaria che inquadra gli scienziati come capaci di notare una specifica area della nostra galassia dominata da forze estreme, a tal punto da riuscire ad “annientare interi sistemi stellari”, siti proprio in prossimità del nucleo della Via Lattea. Tale osservazione va attribuita alla collaborazione di ricercatori tedeschi e cechi, in grado di notare la presenza di quella che è stata denominata “macina cosmica“, ossia tranquillamente abile a massacrare le stelle che assumono una posizione troppo ravvicinata, proprio intorno al buco nero supermassiccio che occupa il centro della galassia nostrana, noto come Sagittarius A*.
Più di tutte, ad essere colpite dall’ira “implacabile” della macina sarebbero le stelle di tipo O, ossia quelle che si caratterizzano per possedere una massa di gran lunga superiore rispetto al nostro Sole, dunque incapaci nel sopravvivere oltre cinque milioni di anni e soggette prima che questa scadenza giunga effettivamente alla distruzione, per poi essere trasformate in buchi neri.
L’elemento che sorprende
All’opposto, a subire in modo molto lieve, per non dire quasi assente, lo strapotere delle forze estreme sono le stelle di tipo B, uniche rilevate nelle vicinanze del buco nero in quanto piccole, resistenti e longeve, capaci di sopravvivere addirittura fino a 50 milioni di anni. In merito si è espresso anche il principale autore dello studio, il ricercatore ceco Jaroslav Haas.
Lo stesso ha evidenziato come una simile scoperta è capace di rivelarsi in grado di alterare totalmente la comprensione che l’uomo ha da sempre mantenuto salda circa gli avvenimenti che riguardano le vicinanze immediate del nucleo galattico, caratterizzato, per di più, da una moderata concentrazione di piccoli buchi neri, secondo quanto riportato da Futurism, che potrà fornire da elemento determinante per comprendere maggiori informazioni circa i già molto complessi processi gravitazionali andanti in scena nella suddetta regione galattica.