Italia, completata una delle ottiche dell’ELT: il supertelescopio avanza

Grande contributo italiano (eso.org) - www.aerospacecue.it
Finito il quarto specchio dell’ELT, elemento fondamentale di ottica adattiva per il potente telescopio da 39 metri.
Nell’ombra dei cieli cileni sta prendendo forma uno dei dispositivi più straordinari dell’astronomia contemporanea: l’Extremely Large Telescope (ELT) dell’European Southern Observatory (ESO).
Tuttavia, c’è anche un contributo significativo dall’Italia. Come riportato dall’ANSA, in una struttura italiana è stato realizzato un elemento ottico fondamentale per il programma: il quarto specchio, l’M4, parte integrante del sistema di ottica adattiva.
L’ELT, con un diametro del suo specchio principale di 39 metri, ha l’obiettivo di continuare il lavoro di Galileo, scrutando pianeti distanti, galassie remote e rivelando i misteri della materia oscura e dell’energia cosmica. La sua accuratezza, però, è frutto di complessi meccanismi ottici in grado di modificare in tempo reale le turbolenze dell’atmosfera.
È qui che entra in azione l’Italia, in particolare attraverso la realizzazione del M4, realizzato da un consorzio capitanato da AdOptica—INAF, realtà di alta specializzazione. Questo sistema attivo, coordinato da migliaia di microattuatori, è in grado di adattarsi centinaia di volte al secondo per produrre immagini chiare.
Il contributo italiano
Secondo l’ESO e l’ANSA, la costruzione del quarto specchio dell’ELT—M4—è stata portata a termine in Italia, affidata a un consorzio diretto da AdOptica (INAF). Questo è un componente chiave del sistema di ottica adattiva, progettato per rettificare le deformazioni atmosferiche con una velocità e una precisione impressionanti.
La tecnologia che rende questo possibile è così descritta: il M4, che ha un diametro di 2,4 metri, è composto da sei petali estremamente sottili, ognuno dei quali è gestito da migliaia di attuatori e sospeso su una struttura in carburo di silicio, un materiale più duro dell’acciaio, per garantire stabilità e prontezza. Come confermato dall’ESO e da altri esperti del settore, il progresso dell’ELT non sarebbe realizzabile senza una cooperazione internazionale forte. Oltre al M4, anche il M2 e il M3 sono attualmente in fase di fusione e levigatura, e i primi segmenti per lo specchio primario sono già stati fabbricati.
Perché è così fondamentale
Dal punto di vista astronomico, il completamento del M4 segna un significativo progresso tecnologico. Questo specchio corregge le aberrazioni causate dalla turbolenza dell’atmosfera praticamente in tempo reale, grazie alla sua struttura altamente reattiva. Senza il M4, l’ELT non sarebbe in grado di trasformare l’astronomia terrestre, compromettendo in modo significativo la qualità delle immagini.
Capiamo quindi quanto l’ELT abbia già raggiunto un traguardo importante. Secondo quanto riporta anche Wikipedia, a fine 2023, è stata completata la produzione di metà dei segmenti dello specchio primario, mentre l’M4 risulta formalmente terminato nella sua parte attiva. Il percorso pertanto continua: sottolinea l’ESO che nei prossimi anni verranno completati gli altri specchi, compreso l’M5, il gigantesco dome e la cupola rotante. La prima luce è prevista per la fine di questo decennio.