Mare, il momento è davvero terribile | La NASA ha appena lanciato l’allarme mondiale: o si cambia rotta o sarà tragedia

Allarme mari (Canva-Pexels foto) - www.aerospacecue.it
Mai così nel corso della storia. Gli esperti costretti a fare i conti con una situazione realmente allarmante. Arginarla appare sempre più arduo
Al fine di garantire la totale protezione degli ambienti marittimi, risulta fondamentale operare con una serie di attività volte al controllo e al monitoraggio degli stessi, svolte congiuntamente da diversi istituti.
C’è la possibilità di affidarsi al CNR-IRBIM, che a sua volta gestisce una rete di boe all’interno dei mari nostrani, tra i quali l’Adriatico, così da aver costantemente la possibilità di tenere sotto controllo la temperatura, la salinità e ulteriori parametri.
Per quanto concerne la tenuta sotto controllo dell’altezza e della direzione delle ordine, nonché delle correnti sottomarine e superficiali, è invece capace di rivelarsi fondamentale il sistema Remocean Coastal Monitoring, che fruisce, per l’appunto, di radar di costa.
Il programma europeo Copernicus, invece, mette a disposizione una serie di satelliti adatti a compiere il monitoraggio della temperatura in superficie, della topografia oceanica e livelli di inquinamento direttamente dall’alto.
Dati scioccanti
L’agenzia governativa statunitense ha condotto un’approfondita analisi che ha portato a comprendere come nel corso dell’anno 2024 l’aumento del livello del mare abbia seguito una crescita molto più veloce rispetto alle previsioni annuali, che inquadravano un massimo corrispondente a 0,43 centimetri, costringendo gli esperti a fare i conti con addirittura 0,59 centimetri di tasso di aumento, elevatissimo se rapportato alle aspettative, come di certo non nascosto dal ricercatore Josh Willis, impegnato presso il Jet Propulsion Laboratory.
Lo tesso ha spiegato come ogni anno sia a suo modo capace di riservare sorprese, ma anche di come il livello dell’Oceano stia continuando a salire seguendo un tasso spaventoso, sempre più rapido, soprattutto a causa dello scioglimento dei ghiacciai e delle calotte. In realtà, se il trend delle ultime stagioni aveva consegnato dati indicanti come l’innalzamento del livello fosse da attribuire per almeno due terzi dall’aggiunta di acqua corrispondente all’avvenimento di tali fenomeni, mentre il restante 1/3 fosse da ricercare nel processo di espansione termica dell’acqua, l’anno 2024 non ha seguito esattamente lo stesso copione.
Un processo che pare inarrestabile
Anzi, si è assistito ad una vera e propria inversione, con l’espansione termica a farla da padrona: a spiegarlo è la responsabile di oceanografia fisica presso l’Integrated Earth System Observatory, Nadya Vinogradova Shiffer, che ha messo in luce come il 2024 sia stato, fino ad ora, il più caldo registrato, in assoluto, portando al raggiungimento del più alto livello oceanico nel corso degli ultimi tre decenni.
Passione Astronomia riporta che dall’inizio del monitoraggio satellitare concentrato sugli oceani, a partire dunque dal 1993, l’innalzamento annuale è stato contraddistinto da continui raddoppiamenti, fino a 10 centimetri in più in circa trent’anni. Ad occuparsi correntemente dell’osservazione delle masse d’acqua del nostro Pianeta direttamente dall’alto è il satellite Sentinel-6 Michael Freilich, lanciato nel 2020, affiancato dal Sentinel-6B, definibile a tutti gli effetti come suo gemello, che continuerà con misurazioni nell’altezza della superficie marittima con una precisione ancora più elevata.