Campi Flegrei, si torna a parlare di rischio alto | Hanno lanciato una nuova allerta: SUPERERUZIONE sempre più probabile

Area Campi Flegrei (Depositphotos foto) - www.aerospacecue.it
Si parla in questi ultimi giorni di un elevato rischio ai campi Flegrei. Si prospetta un’eruzione molto abbondante e copiosa.
I Campi Flegrei rappresentano una delle aree vulcaniche più affascinanti e pericolose d’Italia. Situati a ovest di Napoli, questi vulcani sono parte di un supervulcano che comprende decine di crateri, fumarole e caldere sottomarine. La loro attività, spesso silenziosa ma costante, ha plasmato il territorio e influito profondamente sulla storia e sulla cultura della regione.
Fin dall’antichità, i Campi Flegrei sono stati osservati con stupore dagli uomini: le eruzioni, i fenomeni di bradisismo e le fumarole erano interpretati come manifestazioni divine, mentre oggi rappresentano oggetto di studio scientifico. Il bradisismo, fenomeno tipico dell’area, provoca periodici sollevamenti e abbassamenti del terreno, che hanno interessato persino città come Pozzuoli.
Questo movimento lento e costante è monitorato da geologi e vulcanologi, poiché può essere un segnale di attività magmatica sotto la caldera. La storia dei Campi Flegrei è segnata da eruzioni devastanti, come quella del Monte Nuovo nel 1538, che creò un nuovo cratere in pochi giorni, trasformando radicalmente il paesaggio circostante.
Oggi i Campi Flegrei sono anche una meta turistica: è possibile visitare le solfatare, il lago d’Averno e le rovine romane di Cuma, integrando la bellezza naturale con il patrimonio storico. Tuttavia, la convivenza con un supervulcano richiede attenzione e consapevolezza, poiché il rischio di eruzioni future non può essere escluso.
Studi continui
Studi continui, sistemi di allerta e simulazioni di evacuazione sono strumenti fondamentali per garantire la sicurezza della popolazione. Un aspetto cruciale dello studio dei Campi Flegrei riguarda la comprensione dei segnali precursori di un’eventuale eruzione. I vulcanologi analizzano costantemente i movimenti del suolo, le emissioni di gas come anidride carbonica e zolfo.
Questi dati vengono confrontati con modelli matematici e storici, permettendo di prevedere con maggiore precisione l’evoluzione del vulcano. La ricerca scientifica nell’area non si limita solo alla prevenzione del rischio: studiare un supervulcano attivo come i Campi Flegrei offre informazioni preziose sui meccanismi dei vulcani.
Supereruzione
Come riporta passioneastronomia.it, dal 2003 il terreno si è sollevato di oltre un metro, principalmente a causa del riscaldamento del sistema idrotermale da gas caldi provenienti dal magma profondo. L’analisi dei gas indica che il sollevamento non è dovuto alla risalita diretta del magma vicino alla superficie.
Il vulcanologo Christopher Kilburn ha elaborato un modello che descrive il passaggio da un regime elastico, con rocce piegabili, a uno anelastico, con fratture e più terremoti. Applicando questo modello ai Campi Flegrei, si nota che il sistema ha accumulato stress ed è già entrato in regime anelastico, ma non è possibile prevedere con certezza se il sollevamento continuerà o se ci sarà un’eruzione.