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Enorme successo di Elon Musk | Il suo lancio ha fatto invidia a tutti: ma questo particolare raccapricciante non è sfuggito a nessuno

Elon Musk

Elon Musk (Shutterstock foto) - www.aerospacecue.it

Un nuovo significativo tassello messo al posto giusto dal miliardario. Eppure, non tutto è andato secondo programma. Perdurano gli interrogativi

Elon Musk ha da sempre dimostrato la propria volontà di compiere passi avanti significativi nell’ambito dell’evoluzione aerospaziale, rafforzando i sistemi fino a favorire l’esecuzione di missioni di lunga durata con equipaggio tra i corpi del Sistema Solare.

Una determinazione evidenziata già con la fondazione dell’agenzia privata SpaceX, avvenuta nel 2002 al fine di garantire un’alternativa rispetto ai progetti governativi che potesse favorire l’accesso alle missioni ad un numero sempre più elevato di persone, a fronte di costi ridotti.

Il progetto in assoluto più ambizioso riguarda proprio la colonizzazione del Pianeta Marte, che si fonda prevalentemente sull’impiego della navicella Starship, ideata con l’intento di riuscire a trasportare larghi equipaggi e strumenti direttamente sul Rosso.

Si tratta di un processo graduale, che deve necessariamente passare per differenti tasselli sino a raggiungere il risultato finale, a lungo auspicato, che sembra essere più vicino di missione in missione, con previsione che la grande svolta possa avvenire nel giro di appena un lustro.

Ulteriore passi verso il successo del progetto

Lo scorso 27 Agosto ha rappresentato una data realmente determinante nella storia di SpaceX, perché in quello stesso giorno l’agenzia è riuscita a completare il volo previsto per la Ship 37 raggiungendo ogni traguardo precedentemente fissato, nonostante il percorso sia stato completato non con poche difficoltà. 

Si è trattato di un volo che dovesse produrre uno stress, una tensione, miratamente alla struttura della Starship, soprattutto per verificare come la stessa si sarebbe comportata in presenza di condizioni sfavorevoli alla percorrenza aerea. Sul modello è stato introdotto uno scudo termico dotato di piastrelle termiche composto da tre strati, tra i quali il più esterno è rappresentato proprio dalle piastrelle, a loro volta posizionate in modo da coprire uno strato isolante bianco e un materiale ablativo nero.

Starship Block 2
Starship Block 2 (Ars Technica foto) – www.aerospacecue.it

Un dettaglio molto curioso

Lo scudo termico è stato possibile testarlo esclusivamente a seguito dell’ultimo lancio, proprio nel merito della fase di ingresso e rientro nell’atmosfera, una mossa sulla quale perduravano grosse aspettative, miste a preoccupazioni, tenendo conto di come precedentemente, dal volo 7 al volo 9, le Block 2 erano state soggette all’esplosione ancor prima di riavvicinarsi alla procedura di rientro atmosferico.

Una chicca che di certo non è sfuggita ai più, ma che anche i più “disattenti” si sono trovati dinnanzi a seguito delle numerose segnalazioni da parte dei media di tutto il mondo e sulla quale si sono alimentate le più disparate ipotesi, è stato il cambio di colore della Ship 37, mutata camaleonticamente, di fatto all’improvviso, in arancione. Il colore si è irradiato nel corso delle manovre a partire dalla sezione superiore dell’oggetto, quella contenente la cupola del serbatoio del metano, che ha poi condotto alla diramazione della colorazione fino all’estremità inferiore, all’opposto. A scriverlo è Astrospace.it.