Ghiaccio, abbiamo sbagliato completamente per secoli | Non si scivola perché non riusciamo ad attaccarci: ecco il vero motivo

Scivolare sul ghiaccio (Depositphotos foto) - www.aerospacecue.it
Per secoli abbiamo frainteso il ghiaccio: non è la pressione a farci scivolare, ma un meccanismo nascosto.
Da sempre il ghiaccio ci accompagna, nei paesaggi invernali, negli sport sulla neve o semplicemente quando cadiamo rovinosamente sul marciapiede gelato sotto casa. È qualcosa che diamo per scontato, eppure resta uno dei fenomeni più misteriosi con cui abbiamo a che fare ogni giorno. La sua superficie scivolosa ha alimentato teorie, leggende e spiegazioni scientifiche che, a quanto pare, non erano poi così corrette.
Per generazioni abbiamo ripetuto la stessa storia: il ghiaccio è scivoloso perché la pressione, o il calore da attrito, fanno sciogliere un sottile strato d’acqua. Una teoria vecchia di due secoli, che ci siamo portati dietro senza troppe domande. Beh, almeno fino a oggi. Perché qualcosa, finalmente, sta cambiando.
E non è solo questione di aggiornare un libro di scuola. Si tratta di capire come funziona davvero la materia che calpestiamo, pattiniamo e studiamo ogni inverno. Il fatto che una superficie così comune nasconda ancora meccanismi complessi è già sorprendente di per sé. Eppure, eccoci qui: due secoli dopo, ancora a riscrivere le basi.
Oggi la scienza ha strumenti ben più potenti. Simulazioni avanzate, modelli molecolari e calcoli ad alta precisione ci permettono di vedere ciò che prima era invisibile. Ed è proprio grazie a questi strumenti che il ghiaccio ha iniziato a raccontarci una storia del tutto diversa. Spoiler: non c’entra né la pressione né il calore.
Quando una teoria crolla sotto i nostri piedi
Un team di ricercatori tedeschi, guidato da Martin Müser dell’Università del Saarland, ha appena messo in dubbio tutto quello che pensavamo di sapere. La classica spiegazione sullo strato d’acqua creato dalla pressione o dall’attrito? Superata. A quanto pare, il motivo per cui si scivola non ha nulla a che fare con quello.
Come riporta anche HDblog, la vera causa risiederebbe nelle interazioni tra dipoli molecolari, quei minuscoli squilibri elettrici dentro le molecole. Quando un materiale — tipo una scarpa o una lama da pattino — entra in contatto con la superficie del ghiaccio, si innesca una sorta di “casino” (scientifico, eh) che rompe l’ordine delle molecole del ghiaccio. Da lì, si crea uno strato caotico, instabile… e appunto, scivoloso. E c’è di più.
Il ghiaccio scivola anche se non dovrebbe
Il bello (o il paradosso) è che questo fenomeno succede anche quando le temperature sono bassissime, tipo sotto i –40 °C. Finora si pensava che fosse troppo freddo perché potesse formarsi acqua liquida. E invece no: quel film molecolare continua a esistere, anche se è più viscoso del miele e non abbastanza “scivoloso” per farci pattinare.
La svolta arriva da uno studio pubblicato su Physical Review Letters, dove i ricercatori mostrano come, in tre dimensioni, le forze tra i dipoli vadano in conflitto, creando quella che chiamano “frustrazione” (no, non la tua quando cadi sul ghiaccio, un’altra cosa). Ed è proprio questo disordine a generare lo strato sdrucciolevole. Insomma, una teoria di 200 anni spazzata via da una nuova visione microscopica del ghiaccio. Non male, per un pezzo d’inverno sotto i nostri piedi.