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Terra, siamo arrivati a un punto di non ritorno | È stato rivelato l’anno esatto in cui finiremo tutti: distruzione totale

Illustrazione della Terra distrutta (Depositphotos foto) - www.aerospacecue.it

Illustrazione della Terra distrutta (Depositphotos foto) - www.aerospacecue.it

Una nuova simulazione rivela scenari estremi per il futuro della Terra: la sopravvivenza potrebbe diventare impossibile.

Per millenni ci siamo chiesti dove stiamo andando. Non in senso filosofico (o forse sì), ma proprio letteralmente: che ne sarà della Terra e dell’umanità? Oggi la scienza ha strumenti che una volta si potevano solo sognare: algoritmi potentissimi, modelli predittivi, simulazioni incredibilmente dettagliate.

Non stiamo parlando di fantascienza, ma di dati veri. E la cosa inquietante è che, da quelle simulazioni, emergono scenari che ci costringono a fare i conti con qualcosa che non vogliamo sentire. Il punto è che il nostro pianeta non è statico. Continenti che si spostano, oceani che si chiudono e si riaprono, vulcani che eruttano da millenni.

È tutto un movimento lento ma inesorabile. E tra tutte queste trasformazioni, c’è una domanda che aleggia: quanto ancora resteremo qui? Cioè… quanto durerà questa “abitabilità” della Terra di cui ci vantiamo tanto?

Spesso si pensa al futuro come a qualcosa di troppo lontano per preoccuparsene. Ma certe simulazioni sono fatte apposta per spiazzarci. Mettono insieme geologia, climatologia e astrofisica in un unico scenario che ha del surreale. Ma è tutto perfettamente plausibile, e questo è il punto.

Una simulazione mai vista prima

L’idea che il pianeta possa diventare inabitabile non è un’ipotesi da film apocalittico, è un modello scientifico che tiene conto di fattori concreti, storici e ciclici. Il concetto che “tutto finisce” non è facile da digerire. Le civiltà, le specie, perfino i continenti: nulla resta fermo. E mentre andiamo avanti con le nostre vite, con i nostri problemi quotidiani, il pianeta intanto si prepara a un cambiamento radicale. Forse irreversibile.

Come riporta Passione Astronomia, l’Università di Bristol ha condotto uno studio pubblicato su Nature Geoscience che sembra uscito da un racconto distopico, e invece è scienza pura. Hanno usato un supercomputer per simulare com’è che andrà a finire.

Estinzione umana illustrazione (Depositphotos foto) - www.aerospacecue.it
Estinzione umana illustrazione (Depositphotos foto) – www.aerospacecue.it

La Terra che non ci vuole più

Secondo questi modelli, tra 250 milioni di anni circa, si formerà un nuovo supercontinente chiamato Pangaea Ultima, che cambierà completamente la faccia della Terra. Un unico blocco terrestre schiacciato vicino all’equatore, e qui cominciano i problemi. Grossi. Un territorio immenso, tutto collegato, senza oceani in mezzo a regolare il clima. Risultato? Caldo insopportabile, umidità soffocante e una quantità di eruzioni vulcaniche da far impallidire qualsiasi apocalisse cinematografica.

E non è un’esagerazione: l’anidride carbonica aumenterà a livelli folli, l’effetto serra impazzirà e la vita — quella dei mammiferi, compresi noi — inizierà a diventare… impossibile. Dalle simulazioni emerge un quadro ben preciso: su Pangaea Ultima ci saranno oltre 40°C praticamente ovunque, con picchi di 50°C in certe zone. E no, non ci saranno condizionatori a salvarci. In più, il Sole stesso tra 250 milioni di anni sarà più luminoso del 2,5%, e non è un dettaglio da poco. Con più calore in arrivo dall’alto e nessun modo per disperderlo, il pianeta diventerà una gigantesca fornace.