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Giove, ALLARME spaziale degli scienziati | Stiamo assistendo al suo declino: si sta dissolvendo

Giove e pericoli (Depositphotos foto) - www.aerospacecue.it

Giove e pericoli (Depositphotos foto) - www.aerospacecue.it

Un nuovo studio scientifico solleva dubbi sull’evoluzione di Giove, suggerendo che il pianeta potrebbe essere molto diverso da com’era.

Nel vasto equilibrio cosmico del Sistema Solare, ci sono corpi celesti che sembrano destinati a rimanere immutabili. Tra questi, Giove occupa un posto speciale: enorme, misterioso, dominante. Da sempre lo immaginiamo come una presenza solida, una sorta di colonna portante del nostro vicinato spaziale. Ma il tempo, nello spazio, scorre in modo diverso.

Osservare i pianeti non significa solo scrutare il cielo: in particolare, Giove è considerato da molti una chiave fondamentale per comprendere l’intera architettura del nostro sistema planetario. Le sue lune, la sua massa colossale, il suo campo magnetico: ogni dettaglio nasconde possibili indizi su ciò che è stato e ciò che sarà.

Quando si parla di spazio, c’è sempre qualcosa che ci sfugge. Prendiamo Giove, per esempio: enorme, minaccioso, affascinante. Da sempre lo guardiamo come una sorta di guardiano cosmico, una presenza costante e dominante nel Sistema Solare. Ma quanto ne sappiamo davvero?

Capire Giove significa capire anche tutto il resto. Non è solo un pianeta gigantesco: è una specie di regista silenzioso che ha diretto la nascita e l’evoluzione degli altri pianeti, modellando traiettorie, equilibri e dinamiche celesti. La sua massa, per dire, è così enorme da sommare quella di tutti gli altri pianeti messi insieme, e superarla pure. Ecco perché ogni nuova scoperta su di lui fa così tanto rumore.

Nuovi importanti studi

Negli ultimi tempi, alcuni ricercatori hanno deciso di scavare più a fondo. L’idea era semplice: guardare le sue lune per capire meglio il pianeta. Suona strano? In realtà ha senso. I satelliti di Giove, soprattutto quelli più interni, sono come piccoli archivi cosmici.

Nel frattempo, l’attenzione del pubblico si concentra spesso su Marte, sugli esopianeti o sulla possibilità (più o meno remota) di trovare vita altrove. Eppure, Giove continua a essere una delle chiavi principali per comprendere l’intero puzzle. È come se ogni nuovo indizio su di lui aprisse una porta su qualcosa di ancora più grande.

Bellissimi dettagli di Giove in 4K (CAMENGAT - youtube screenshot) - www.aerospacecue.it
Bellissimi dettagli di Giove in 4K (CAMENGAT – youtube screenshot) – www.aerospacecue.it

Un viaggio inaspettato nel tempo

Due studiosi, Konstantin Batygin del Caltech e Fred C. Adams dell’Università del Michigan, hanno pubblicato una ricerca su Nature Astronomy che cambia le carte in tavola, come riporta globalscience.it. Hanno analizzato il movimento di Amaltea e Tebe — due lune piccole, certo, ma molto interessanti — per ricostruire le dimensioni originali di Giove nei primissimi milioni di anni dopo la nascita del Sistema Solare. E il risultato? Spiazzante: Giove era quasi il doppio di com’è ora.

Secondo i calcoli, il volume del pianeta era all’epoca pari a circa 2.000 volte quello terrestre (rispetto alle 1.321 di oggi), e il suo campo magnetico era ben 50 volte più forte. Una roba pazzesca. Questa crescita rapidissima sarebbe avvenuta grazie a una quantità gigantesca di materia disponibile nei suoi dintorni. In pratica, Giove si è formato in fretta e furia, accumulando tra 1,2 e 2,4 masse gioviane ogni milione di anni.