Asteroidi, quello che è stato scoperto su uno di loro ha dell’incredibile | Al suo interno scorre acqua liquida

Scoperto un nuovo asteroide (Depositphotos foto) - www.aerospacecue.it
Le caratteristiche di questo corpo sono davvero incredibili. La scoperta potrebbe ribaltare tutte le conoscenze assorbite sino ad ora
Gli asteroidi sono corpi che rappresentano resti del processo di formazione del Sistema Solare, il cui percorso compiuto risulta essere quello corrispondente alla Fascia principale, sita tra Marte e Giove, dove la maggior parte di questi corpi si concentra.
A seconda della zona in cui hanno avuto origine possono presentare caratteristiche profondamente differenti tra i vari esempi, a partire dalle condizioni fisiche e dalla loro composizione, precisata in un’apposita classificazione spettroscopica.
Gli asteroidi di tipo C, costituite in prevalenza da carboniosi, ma ricchi anche in silicati idrati e composti organici, sono indubbiamente i più diffusi, costituendo circa il 75% di quelle complessivamente esistenti. Seguono le asteroidi di tipo S, formate, invece, da metalli, ma soprattutto magnesio e silicati di ferro.
Più rari, ma comunque presenti nelle varie porzioni spaziali in quantitativi esaltanti, sono le asteroidi di tipo M, costituenti circa il 5-10% di quelle complessivamente possibili da identificare, che si caratterizzano per una prevalenza di metalli quali ferro e nichel.
Questo rilevamento ha sconvolto tutti
L’asteroide Ryugu, caratterizzato da una caratteristica forma a trottola, è stato osservato per la prima volta dalla sonda giapponese Hayabusa 2. A destare immediatamente l’interesse della comunità è stata la raccolta del materiale presente nell’asteroide stesso, avvenuta tra il 2018 e il 2019, così da ottenerlo direttamente sulla Terra già a partire dal 2020. In merito, infatti, un gruppo di ricercatori provenienti dall’Università di Tokyo ha condotto analisi isotopiche in grado di evidenziare come negli stessi campioni fosse presente un quantitativo di isotopi dell’afnio molto più alta rispetto a quelli di lutezio, che generalmente si concentrano in maniera più marcata.
Per gli esperti è stato immediatamente chiaro dove tale informazione volesse condurre: l’avvenuto lavaggio chimico, con i fluidi che avevano riguardato l’asteroide attraversandone le rocce. Una prova determinante che suggerisce la presenza di acqua liquida direttamente sul corpo celeste che avrebbe generato Ryugu. Si tratterebbe di un fenomeno che avrebbe avuto inizio proprio a seguito di un violento impatto sul corpo stesso, capace di causare una frattura della crosta terrestre, con il successivo scioglimento del ghiaccio presente all’interno, innescando un’interazione tra acqua e minerali.
Concezione totalmente ribaltata
All’interno dello studio, successivamente pubblicato su Nature, è possibile infatti osservare come il flusso dell’acqua non sia stato soggetto ad un esaurimento nel giro dei primi istanti di formazione del Sistema Solare, risultando, al contrario, capace di proseguire per più di un miliardo di anni successivi. Sebbene, dunque, si fosse stati convinti sino ad ora di come le attività correlate all’acqua in corpi quali asteroidi si fossero concluse nel corso delle prime fasi di espansione del Sistema Solare, questa certezza è stata totalmente smontata.
Bombardamenti asteroidali sarebbero, invece, indicati come responsabili dell’origine degli oceani terrestri. La conduzione delle analisi è stata possibile grazie allo sviluppo, da parte dei ricercatori, di nuove tecniche di separazione chimica, indispensabili per effettuare misurazioni decisamente precise circa la presenza effettiva di isotopi. A scriverlo è HD Blog.