Asteroidi, uno sgraditissimo ritorno | L’allerta è globale, una catastrofe: sta tornando per schiantarsi, ma non si sa il punto esatto

Asteroide in collisione (Depositphotos foto) - www.aerospacecue.it
Un enorme e minaccioso asteroide torna a far tremare la Terra: si avvicina troppo e nessuno sa dove potrebbe finire.
Ogni volta che si sente parlare di asteroidi diretti verso la Terra, un brivido corre lungo la schiena. Non è solo questione di film catastrofici o teorie apocalittiche: il punto è che, quando si tratta di roba che viaggia a velocità folli nello spazio, l’imprevisto è sempre dietro l’angolo. E anche se la maggior parte delle volte fila tutto liscio, basta un’eccezione per cambiare tutto.
Negli ultimi tempi, grazie a telescopi sempre più precisi e software super avanzati, gli scienziati riescono a seguire da vicino questi giganti vaganti. Ma nonostante i progressi, alcuni di questi oggetti restano, beh… imprevedibili. Basta un minuscolo cambiamento nella loro traiettoria, e la storia prende una piega tutt’altro che rassicurante.
Il vero problema è che, anche quando si sa *più o meno* dove passeranno, è impossibile stabilire con esattezza dove potrebbero finire se qualcosa va storto. La Terra ha una gravità capricciosa e anche la più piccola variazione può scatenare effetti imprevedibili. È un gioco di forze gigantesche che si scontrano a milioni di chilometri orari, e indovinare l’esito è tutto fuorché semplice.
Insomma, ogni volta che un asteroide si avvicina un po’ troppo, scatta l’allarme tra le agenzie spaziali. Si attivano osservatori, missioni, studi, tutto per capire se c’è qualcosa di cui preoccuparsi davvero. E non è solo per curiosità scientifica: è una questione di sicurezza globale.
Una sonda per seguirlo passo dopo passo
Per evitare di restare a guardare con il fiato sospeso, l’Agenzia Spaziale Europea ha deciso di passare all’azione, come riporta Esquire. E ha messo in piedi Ramses, una missione che – no, non è un film di fantascienza – prevede l’invio di una sonda proprio verso l’asteroide. La raggiungerà circa due mesi prima del passaggio e rimarrà lì, tipo ombra, per studiarla da vicino.
Quello che si vuole capire è come reagisce questa “roccia spaziale” all’effetto gravitazionale della Terra: si deforma? Cambia consistenza? Resta intatta? Gli strumenti a bordo della sonda raccoglieranno dati su tutto: densità, struttura interna, porosità, e altre robe super tecniche ma fondamentali.
Una data che ha già messo tutti in allerta
Si chiama 99942 Apophis, e se seguite un po’ le notizie spaziali, probabilmente lo avete già sentito nominare. Nel 2004 ci ha fatto prendere uno spavento non da poco: c’era chi parlava di impatto quasi certo. Poi gli studi hanno chiarito che no, non ci avrebbe colpiti. Ma ecco, non è finita lì. Questo coso di 335 metri (sì, è enorme) tornerà a sfiorare la Terra nell’aprile del 2029.
E non sarà un semplice “ciao e via”. Secondo una ricerca guidata da Ronald Ballouz del laboratorio di fisica applicata della Johns Hopkins, la vicinanza del passaggio potrebbe causare veri e propri terremoti interni all’asteroide. Tipo, letteralmente farlo tremare. Questo scuotimento potrebbe modificare la sua superficie e persino la sua rotazione. Una roba mai vista, che potrebbe spiegare perché certi asteroidi sembrano più giovani di quanto dovrebbero.