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MARTE era pieno di vita | Per gli scienziati hanno fatto una brutta fine: c’entra l’energia nucleare

Esplosione nucleare (Depositphotos foto) - www.aerospacecue.it

Esplosione nucleare (Depositphotos foto) - www.aerospacecue.it

Tracce chimiche anomale e teorie estreme riaccendono il mistero: cosa è davvero accaduto miliardi di anni fa su Marte?

Da anni, Marte non è solo un pianeta: è un enigma. La sua superficie racconta storie strane, piene di indizi che sembrano sfuggire a ogni spiegazione convenzionale. Alcune aree, specialmente quelle più a nord, mostrano delle particolarità geologiche che fanno sollevare più di un sopracciglio. E non si tratta solo di strane formazioni rocciose: la composizione chimica del terreno lì è tutt’altro che banale.

C’è poi il discorso dell’atmosfera. Sì, anche lì qualcosa non torna del tutto. Alcuni isotopi rilevati nei campioni marziani hanno fatto venire dei dubbi piuttosto seri a diversi studiosi. Per esempio, alcune sostanze radioattive sono presenti in concentrazioni davvero insolite. E no, non si parla solo di roba esotica da laboratorio: sono gli stessi elementi che si sprigionano in eventi di altissima energia. Ma da dove arrivano?

Le immagini raccolte dalle sonde in orbita e dai rover a terra hanno poi aggiunto ancora più carne al fuoco. In certe zone, il terreno sembra essere stato “sconvolto” in modo improvviso e violento, come se fosse successo qualcosa di enorme e inspiegabile. Ma niente crateri, niente impatti evidenti. Solo tracce… e tante ipotesi. Le spiegazioni più semplici, quelle che tirano in ballo vento, acqua o ghiaccio, non convincono tutti.

Negli ultimi anni, c’è chi ha iniziato ad andare oltre. Letteralmente oltre: oltre la scienza “ufficiale”, oltre i limiti delle ipotesi classiche. Alcuni ricercatori stanno infatti valutando scenari molto più estremi. Tipo… interventi artificiali, tecnologie sconosciute o addirittura presenze esterne. E no, non stiamo parlando di fantascienza spicciola, ma di idee portate avanti con una certa dose di dati alla mano.

Ipotesi fuori dal comune che spaccano l’opinione scientifica

Uno di quelli che ha fatto più rumore è John Brandenburg, fisico di Harvard. Sì, proprio Harvard. Come riporta Passione Astronomia lui sostiene, con una certa convinzione tra l’altro, che Marte sia stato teatro di una guerra nucleare antichissima. Secondo la sua teoria, due civiltà – da lui chiamate “Cydoniani” e “Utopiani” – sarebbero state spazzate via da un attacco atomico sferrato da… qualcun altro. Chi? Non si sa. Una razza aliena non identificata, forse.

Brandenburg dice di avere le prove. Ha preso in esame immagini scattate dal rover Curiosity, analizzato i dati del suolo, e ci ha visto dei segnali inequivocabili. Le concentrazioni di xeno-129 nell’atmosfera, ad esempio, sarebbero identiche a quelle che si trovano dopo test nucleari sulla Terra. E no, non è un caso, secondo lui. Anzi, sarebbe proprio quella la “firma” di un’esplosione nucleare. Ma non finisce qui.

Illustrazione di un cratere di Marte (Depositphotos foto) - www.aerospacecue.it
Illustrazione di un cratere di Marte (Depositphotos foto) – www.aerospacecue.it

Tracce radioattive e ipotesi da fine del mondo

Brandenburg ha studiato anche le mappe della radiazione gamma emessa da torio e potassio radioattivo, e ha notato che le zone più colpite sarebbero Mare Acidalium e Utopia Planum. Due aree precise, con livelli di radioattività anomali. E la cosa strana è che non ci sono crateri visibili in quelle zone. Questo lo porta a pensare che le esplosioni siano avvenute in aria, tra la superficie e l’atmosfera.

Una teoria pazzesca? Forse sì. Ma continua a far parlare di sé, anche perché non si basa solo su suggestioni. I dati ci sono, le domande pure. Certo, la comunità scientifica resta molto scettica, ma intanto il dubbio rimane.