Preoccupazione alle stelle, questo vulcano sta per saltare in aria | Sarà un’eruzione devastante: ripercussioni su tutta la Terra

Eruzione vulcanica (Depositphotos foto) - www.aerospacecue.it
Un supervulcano potrebbe esplodere da un momento all’altro, scatenando effetti devastanti sul clima e sulla vita terrestre.
Quando si pensa a catastrofi globali, di solito vengono in mente terremoti, uragani, magari qualche meteorite vagante. Eppure, c’è un’altra forza della natura che può cambiare tutto in pochissimo tempo: i vulcani. Sì, quei giganti silenziosi che ogni tanto sbuffano fumo o eruttano senza preavviso.
La loro potenza è tale da aver plasmato la storia del mondo più volte. E, a quanto pare, potrebbero farlo ancora. Non è solo una questione di fuoco e lava: un’eruzione può influenzare il clima, modificare l’atmosfera e persino far calare le temperature in tutto il globo. Il punto è che oggi viviamo in un mondo molto più interconnesso, fragile, e… affollato.
E un evento del genere, ora, sarebbe tutto fuorché gestibile. Ci sono zone della Terra dove l’attività vulcanica è quasi costante, ma il problema vero non è dove scoppierà il prossimo disastro — quanto piuttosto quando. E quanto sarà devastante. Gli scienziati tengono d’occhio alcune aree, ma la verità è che con una super-eruzione non avremmo nemmeno il tempo di prepararci.
Nel frattempo, si raccolgono dati, si analizzano campioni di roccia, si osservano movimenti del suolo… tutto nella speranza di capire prima che sia troppo tardi. Ma la realtà è che la natura gioca con le sue regole, e noi possiamo solo cercare di non farci trovare del tutto impreparati. Anche se, a dirla tutta, non sembra stia andando proprio così.
Cosa si nasconde sotto i nostri piedi
Come riporta Passione Astronomia, c’è chi parla chiaramente di una possibile eruzione colossale nei prossimi decenni. Markus Stoffel, climatologo dell’università di Ginevra, ha spiegato che la probabilità di un evento di questo tipo, entro fine secolo, è una su sei. Non poco, considerando l’impatto potenziale. E, cosa ancor più inquietante, l’umanità al momento non ha un piano per affrontarlo. Zero.
Basta guardare al passato per capire di cosa si sta parlando: nel 1815 il Tambora, in Indonesia, esplose con una forza tale da far crollare le temperature mondiali. Si parla del cosiddetto “anno senza estate”. Oggi, un’eruzione simile avverrebbe in un mondo già sconvolto dal cambiamento climatico, con oltre 8 miliardi di persone da sfamare. Le conseguenze sarebbero, beh, difficili persino da immaginare. E non finisce qui.
Un’esplosione che cambierebbe tutto
Il pericolo non arriva solo dalla lava o dalla cenere: c’è anche l’anidride solforosa. Un gas che, se spinto in alto fino alla stratosfera, può creare uno strato di particelle in grado di riflettere la luce solare e raffreddare la Terra. Alan Robock, climatologo della Rutgers University, dice che queste particelle resterebbero in atmosfera per anni, con effetti a catena su clima e precipitazioni. In particolare, potrebbero interrompere i monsoni, che per miliardi di persone sono questione di vita o di morte.
Un esempio molto vicino a noi? I Campi Flegrei, una vasta caldera vicino Napoli che, negli ultimi tempi, ha dato più di un segnale di attività. In zona vivono oltre un milione di persone. Ma il rischio è globale: si stima che circa 800 milioni di persone abitino vicino a vulcani attivi. E un abbassamento anche minimo della temperatura media potrebbe sconvolgere intere regioni, come ha spiegato May Chim, geoscienziata dell’Università di Cambridge. Ecco, il problema è proprio questo: nessuno sa *quando* accadrà, ma sappiamo che potrebbe succedere. E oggi, semplicemente, non siamo pronti.