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Se hai bisogno di una casa pronta in un solo giorno, basta chiederlo a lui | Questo robot sembra un alieno che usa tecnologie avanzatissime

Robot funzionale

Robot funzionale (Pexels foto) - www.aerospacecue.it

Meno di 24 ore per completare un’intera abitazione. E’ la nuova frontiera della tecnologia edilizia. Risolverà un problema che ci trasciniamo da anni

L’implementazione sempre più massiccia su scala globale di robot dalle sembianze umane, in grado di svolgere ruoli ed eseguire compiti tradizionalmente attribuiti proprio agli esseri viventi, rappresenta il passo probabilmente decisivo verso una nuova era, la stessa nella quale ci apprestiamo ad introdurci.

Questi sistemi potranno, infatti, garantirci una mano significativa nello svolgimento delle mansioni ordinarie della quotidianità, così come nei processi produttivi-industriali e in ambiti quali la ricerca medica, scientifica o farmaceutica.

Ma pensate già soltanto ai dispositivi dei quali possiamo usufruire oggigiorno, senza spingerci verso quelle che saranno, con tutta probabilità, le introduzioni alle quali assisteremo nel corso di un lustro o poco più.

In casa, usufruiamo praticamente tutti di robot aspirapolveri completamente automatici, che devono soltanto essere caricati per poi procedere a setacciare ogni angolo dell’abitazione, allo stesso modo dei tagliaerba automatici per gli esterni, sempre più utilizzati da chi possiede giardini.

L’ennesimo sguardo verso il futuro

E’ stato recentemente presentato un progetto totalmente made in Australia che va proprio in questa direzione, promettendo svolte significative nell’ambito a partire dai prossimi anni. Un robot simile ad un ragno totalmente meccanico in grado di costruire intere case nel corso di nemmeno 24 ore, denominato Charlotte. Il merito è da attribuire alla collaborazione sorta tra la Crest Robotics e la Earthbuilt Technology, sulle cui scelte ha pesato in modo decisivo la necessità di porre rimedio alla crisi abitativa che sta travolgendo il mercato immobiliare australiano.

Per questo, Charlotte si promette in grado di combinare autonomamente la robotica e la stampa 3D a partire da semplici detriti, perciò facilmente reperibili, da trasformare in veri e propri muri, compatti al punto giusto, come quelli di una qualsiasi abitazione dovrebbero apparire. Una soluzione a ridotto impatto ambientale che sfrutterà un metodo di bioedilizia consistente nell’utilizzo di sacchi da riempire con materiale sciolto, comprimendoli fino a dare vita a strati sempre più resistenti, simili al ben più noto Earthbagging.

Le caratteristiche di Charlotte
Le caratteristiche di Charlotte (Crest Robotics foto) – www.aerospacecue.it

Non soltanto sul Pianeta Terra…

Potrebbe rivelarsi capace di costruire in modo rapido addirittura abitazioni ampie fino a 200 metri quadrati in meno della durata di un’intera giornata: e la possibilità ulteriore è che in un futuro impossibile da predire allo stato attuale, il medesimo metodo possa rendersi vincente ed efficace nella costruzione di basi lunari. Conosciamo bene il momento che stiamo attraversando in termini di volontà espansionistiche e missioni aerospaziali, che inquadrano il raggiungimento del satellite come obiettivo indubbio.

Questa volta, però, non si prospetta una “toccata e fuga”, come avvenuto ormai più di mezzo secolo fa: la volontà è quella di edificare strutture sicure, che siano in grado di dimostrarsi durevoli anche ad anni di distanza. Ma l’enorme ostacolo per procedere verso questa direzione è inevitabilmente rappresentato dal trasporto dei macchinari nello Spazio, soprattutto per i costi. Per questo l’impiego di Charlotte, già programmata in visione di questo ipotetico futuro utilizzo, risulterà decisamente più agevole anche in condizioni di un lancio verso il satellite. A riportarlo è il sito ufficiale della Crest Robotics.