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Ottime notizie per il nostro Pianeta | Il buco dell’ozono sta diventando sempre più piccolo: si sta cucendo la ferita in autonomia

Atmosfera terrestre

Atmosfera terrestre (Depositphotos foto) - www.aerospacecue.it

Il buco nell’ozono, un problema di cui si è sentito tanto parlare, si sta riducendo sempre di più segnando la fine del problema.

Lo strato di ozono è una sottile barriera naturale situata nella stratosfera, tra i 15 e i 35 chilometri di altitudine, che ha un compito fondamentale: proteggere la Terra dai raggi ultravioletti (UV) del Sole. Senza questo scudo invisibile, la vita come la conosciamo non potrebbe esistere, poiché i raggi UV provocherebbero gravi danni alla salute umana, come tumori della pelle e cataratte, oltre a compromettere gli ecosistemi terrestri e marini.

Tuttavia, a partire dagli anni ’70, gli scienziati hanno osservato un progressivo assottigliamento di questo strato, fino alla scoperta del cosiddetto “buco nell’ozono” sopra l’Antartide. La causa principale di questo fenomeno è legata all’attività umana, in particolare all’uso di composti chimici come i clorofluorocarburi (CFC), una volta impiegati in frigoriferi, spray e sistemi di condizionamento.

Queste sostanze, una volta rilasciate nell’atmosfera, risalgono lentamente fino alla stratosfera, dove la radiazione solare le scompone liberando atomi di cloro e bromo che distruggono le molecole di ozono. Il risultato è un indebolimento progressivo dello strato protettivo e la formazione di un vero e proprio “buco” che permette ai raggi ultravioletti di penetrare più facilmente.

Fortunatamente, la consapevolezza del problema ha portato a un’azione globale. Nel 1987, con il Protocollo di Montreal, i Paesi del mondo si sono impegnati a ridurre e poi eliminare l’uso dei CFC e di altre sostanze dannose per l’ozono.

Segni di recupero

Grazie a queste misure, lo strato di ozono ha mostrato segni di recupero, e gli esperti prevedono che potrebbe tornare ai livelli pre-1980 entro la seconda metà del XXI secolo, se gli impegni ambientali saranno rispettati. Tuttavia, la battaglia non è ancora vinta.

Il cambiamento climatico, con il riscaldamento globale e la variazione delle correnti atmosferiche, continua a influire sul delicato equilibrio dello strato di ozono. È quindi fondamentale mantenere alta l’attenzione e promuovere comportamenti sostenibili, riducendo le emissioni e tutelando l’ambiente.

Schema ozono e Terra
Schema ozono e Terra (Depositphotos foto) – www.aerospacecue.it

Un’ottima notizia

Come riporta editorialedomani.it, la notizia della lenta ma costante chiusura del buco dell’ozono rappresenta una delle più grandi vittorie ambientali dell’umanità. Dopo decenni di allarme, oggi la comunità scientifica conferma che la ferita nello scudo protettivo del pianeta si sta rimarginando grazie agli sforzi globali nati dal Protocollo di Montreal del 1987.

Gli studi più recenti dell’Organizzazione Meteorologica Mondiale (WMO) indicano che lo strato di ozono potrebbe tornare ai livelli pre-1980 entro il 2040 nelle zone temperate e intorno al 2066 sull’Antartide. Si tratta di un segnale positivo e incoraggiante per il futuro del pianeta, poiché dimostra che la cooperazione internazionale e la scienza possono davvero invertire i danni ambientali causati dall’uomo.