Il Codice della Strada contro l’eleganza | Mette a rischio la sicurezza di tutti: se ti beccano sei finito
Uomo elegante in auto (Pexels foto) - www.aerospacecue.it
In molti lo indossano, ma il CdS ne vieta l’utilizzo. Il rischio è di mettere in serio pericolo la regolare circolazione su strada
Non esistono precise limitazioni o divieti che impongono agli automobilisti quale “dress-code” seguire prima di mettersi al volante. Piena facoltà di scelta viene, quindi, concessa ai guidatori, a patto che le loro vesti gli garantiscano una libertà totale nel movimento.
In termini di calzature, sebbene anche in questo caso non vi sia alcuna Legge scritta, si consiglia di evitare sandali sprovvisti di cinturino o ciabatte, perché il rischio che la superficie dei pedali scivoli si eleva spaventosamente. Medesimo discorso vale per scarpe con tacco alto o zeppe.
Chi si pone in sella ad una motocicletta è, ormai da diversi anni, obbligato per Legge ad indossare un apposito casco protettivo, al fine di evitare conseguenze terribili anche in caso di malaugurato impatto.
Tuttavia, è fondamentale che anche tale comportamento avvenga nel pieno rispetto di quelle che sono le disposizioni che il Codice della Strada indica ed evidenzia: esistono, infatti, una serie di componenti che devono essere necessariamente osservate quando si indossa un casco.
L’importanza del dispositivo di protezione
Nel corso delle ultime stagioni i caschi hanno cominciato ad assumere con frequenza sempre maggiore una sorta di doppia valenza, di multipla utilità: c’è ovviamente la sicurezza, che resta la priorità totale da assicurare, che dovrà cercare di mostrarsi in perfetta sintonia anche con la vestibilità e la comodità del casco inserito, ma anche il punto di vista estetico sta assumendo un valore sempre maggiore e deciso, con il passare anche soltanto di qualche mese.
Infatti, i designer hanno la possibilità di utilizzare i caschi come delle vere e proprie tavolozze, aggiungendo disegni, tinte uniche, schizzi di colore e ulteriori elementi decorativi, a patto che le modifiche rispetto ai canonici dispositivi di protezione risultino essere in linea con le disposizioni fornite dalle norme a riguardo. Se da un lato è sempre più frequente inquadrare motociclisti a bordo delle due ruote mentre vestono caschi contraddistinti da colori sgargianti che variano da tonalità di rosso, all’arancione, fino al verde o al viola e chi più ne ha più ne metta, una fetta resta ancora affezionata alle tinte più classiche.

Eleganza e praticità: ma la Legge cosa dice?
Il nero, ad esempio, che invoca immediatamente un‘eleganza senza pari, inducendo più di qualche consumatore ad eleggere proprio questo colore per il proprio dispositivo. E anche se nessuno potrebbe mai riflettere a riguardo, è fondamentale sapere che, sebbene l’aspetto estetico risulti essere impeccabile, sotto vari punti di vista, scegliere un casco totalmente nero, con lo stesso colore che va a caratterizzare anche la visiera, potrebbe rivelarsi una scelta non particolarmente apprezzata dal punto di vista legislativo.
Infatti, le indicazioni ECE, in termini di norme per garantire la sicurezza, dispongono che i caschi debbano possedere una trasmittanza luminosa al massimo pari al 50%. Questa caratteristica è destinata a deteriorarsi con il passare del tempo, sebbene al momento dell’acquisto il prodotto risultasse perfettamente idoneo: ciò significa che, anche all’oscuro del motociclista, nel merito di un controllo più approfondito le Forze dell’Ordine potrebbero individuare un’infrazione punibile. A riportarlo è Motociclismo Fuoristrada.it.
