Piccoli e verdi, così sono gli alieni su questo Pianeta | Più grande della nostra Terra e con una densità abitativa assurda
Alieno verde (Depositphotos foto) - www.aerospacecue.it
Un mondo lontano, coperto da oceani e avvolto da misteri, potrebbe nascondere forme di vita completamente diverse dalle nostre.
Ci sono posti là fuori, nell’universo, che sembrano usciti da un film di fantascienza. Uno in particolare sta facendo chiacchierare parecchio gli scienziati. Si trova a più di 120 anni luce da qui, ma non è questo a renderlo interessante. È che, secondo gli esperti, lì potrebbero esserci condizioni completamente diverse dalle nostre, ma in qualche modo simili. Oceani infiniti, atmosfere dense, temperature fuori scala… e poi c’è quella strana sensazione che qualcosa si muova, anche se non sappiamo cosa.
Negli ultimi tempi, tra telescopi spaziali e nuove teorie, ci stiamo avvicinando — almeno un po’ — a rispondere alla domanda più grande di tutte: “Siamo soli?” Ecco, magari no. Alcuni esopianeti, come questo di cui si parla adesso, sembrano davvero promettenti. Le missioni spaziali ci stanno aiutando a leggere i segnali nascosti nella luce delle stelle, e ogni nuova scoperta è tipo un tassello in un puzzle che nessuno sa ancora come andrà a finire.
La cosa più assurda è che questo pianeta così lontano ha un anno lungo appena 33 giorni, eppure riceve più o meno la stessa luce che riceviamo noi dal Sole. Come sia possibile resta ancora oggetto di discussione, ma il punto è che ci sono indizi interessanti. Alcuni suggeriscono che il pianeta possa essere completamente ricoperto d’acqua e protetto da una spessa coltre di gas. Il che suona un po’ come… un enorme acquario alieno? Vabbè, detta così forse è esagerata, però rende l’idea.
In ogni caso, gli scienziati non vogliono sbilanciarsi troppo. Per ora si parla di “potenzialità”, “segnali” e “probabilità”, parole che nella scienza contano più di quanto sembri. Ma intanto l’ipotesi che là sotto — o là sopra, chissà — possa esserci qualcosa di vivo sta facendo il giro del mondo.
Stranezze celesti e indizi da decifrare
Il pianeta in questione si chiama K2-18b e gli astronomi pensano che potrebbe essere un “mondo Hycean”, ovvero un tipo di pianeta che ha sia un oceano liquido che un’atmosfera ricca di idrogeno. Il nome suona strano, ma in realtà è un mix tra “hydrogen” e “ocean”, semplice. È grande tipo due volte e mezzo la Terra e gira attorno a una stella nana rossa ogni 33 giorni. Non proprio il nostro quartiere, ma nemmeno impossibile da osservare con gli strumenti giusti — tipo il James Webb Space Telescope, che ormai è tipo il nostro super binocolo spaziale.
Grazie a quel telescopio, gli studiosi hanno beccato una molecola chiamata DMS (dimetil solfuro) nell’atmosfera del pianeta. Ora, detta così non fa effetto, ma se ti dico che sulla Terra questa molecola viene prodotta da fitoplancton marini, la cosa cambia un po’, no? È roba che arriva da organismi microscopici, ma vivi. Come riporta The Sun, che ha riportato le parole del professor Nikku Madhusudhan dell’Università di Cambridge, la quantità di DMS rilevata su K2-18b è talmente alta che nessun processo chimico noto può spiegarla senza tirare in ballo la vita. E qui la cosa si fa ancor più interessante.

Cosa c’è davvero nell’atmosfera di K2-18b
Oltre al DMS, là sopra — cioè, nell’atmosfera del pianeta — ci sarebbero anche metano e anidride carbonica. Nulla di strano, fin qui. Ma il punto è la quantità: i livelli di DMS sono migliaia di volte superiori a quelli presenti sulla Terra, roba da 10 parti per milione (contro una parte per miliardo da noi). I ricercatori, con molta cautela, dicono che questa potrebbe essere la prima vera “firma biologica” scoperta fuori dal nostro sistema solare. Non è una certezza, ovvio. Ma quasi.
Per dirla tutta, serve ancora tempo per confermare tutto. I dati raccolti finora si basano su appena 8 ore di osservazione, e ne servirebbero almeno 16 o 24. Il problema è che le finestre per guardare il pianeta col telescopio sono poche, tipo quattro all’anno. Però Madhusudhan è fiducioso. Dice che finora non esiste una spiegazione alternativa plausibile. Se la DMS non viene da qualcosa di vivo… allora viene da cosa, esattamente? “È una delle domande più antiche dell’umanità,” ha detto. E adesso, forse, abbiamo un pezzetto di risposta.
