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Luna, l’America ha fretta e non sente ragioni | Addio Elon Musk: tutte le attenzioni si spostano su Amazon

Luna e Elon Musk

Luna e Elon Musk (Canva-Shutterstock foto) - www.aerospacecue.it

La NASA sta correndo contro il tempo e non vuole attendere un secondo di più. Repentino cambio di programma in corso d’opera?

La priorità unica per l’intera comunità sembra ormai definita: raggiungere la Luna il prima possibile. Ma questo ambizioso obiettivo richiede una pianificazione particolarmente attenta, nonché una serie di costi particolarmente impattanti.

Per questo, la collaborazione tra varie agenzie governative del globo intero rappresenta l’approccio, tenendo anche conto delle volontà dei singoli capi di Stato, più intelligente in tal senso, al fine di distribuire le spese, ma ancor prima di raggiungere una serie di risultati concreti il prima possibile.

Non affatto di secondo piano è il ruolo detenuto dalle società spaziali private, che favoriscono l’ampliazione del mercato aerospaziale in ogni sua sfaccettatura, dai servizi logistici alle infrastrutture impiegate.

Raggiungere la Luna avrebbe un significato totalmente diverso rispetto a quello posseduto dall’allunaggio del 1969, il primo nella storia: si tratterebbe del paragrafo di apertura di un nuovo capitolo, che promette di articolarsi sulla base della costituzione di una comunità permanente sul satellite.

Piani in fumo?

Ma i ritardi che hanno causato un significativo ostacolo nel merito della progettazione di Starship e delle correlate missioni hanno portato ad un progressivo raffreddamento nei rapporti tra SpaceX, ed in particolare il suo CEO Elon Musk, e la NASA, il cui operato viene comunque coordinato e approvato dal Presidente statunitense Donald Trump. Per questo l’agenzia governativa degli States si trova attualmente a ricercare un nuovo partner al quale affidarsi per perseguire unitariamente l’obiettivo di raggiungimento della Luna.

Che possa trattarsi di Blue Origin, gioiellino del fondatore di Amazon Jeff Bezos? La società privata nata all’alba del nuovo millennio ha dimostrato un interesse non da poco nei confronti del progetto, essendosi, peraltro, resa protagonista di un significativo investimento volto a potenziare il proprio parco, con l’introduzione del New Glenn. Artemis 3 potrebbe trovare l’effettivo compimento contando su Blue, dunque? Ancora presto per dirlo, anche se il direttore NASA Sean Duffy ha parlato ai microfoni di Fox News affermando che l’azienda, al pari di altre, saranno sicuramente oggetto di valutazione e coinvolgimento.

Quartier generale Blue Origin
Quartier generale Blue Origin (Shutterstock foto) – www.aerospacecue.it

Agire al più presto

Il tempo stringe inevitabilmente, considerando che il principale avversario degli USA in campo aerospaziale, la Cina, già prevede il raggiungimento della Luna non oltre l’anno 2030, potendo contare su un progetto già organizzato. Trump, da parte sua, sta spingendo prepotentemente affinché i progressi riescano a portare nuovamente l’essere umano sul satellite entro la fine del proprio secondo e ultimo mandato, vale a dire l’anno 2029, e più precisamente il mese di Gennaio, pur di fronte ad un ritardo palpabile che potrebbe ostacolare seriamente il raggiungimento di tale obiettivo.

Questa situazione scontenta di certo Elon Musk, che attraverso la piattaforma X (peraltro anch’essa di sua proprietà), ha evidenziato l’impegno di SpaceX nell’ambito aerospaziale rispetto ai competitors dell’industria, affermando di starsi mobilitando con la velocità di un fulmine se paragonato agli avversari. La data ultima prevista per la definizione del piano di allunaggio, comunque, è stata già definita entro e non oltre la data del 29 Ottobre 2025. A scriverlo è un articolo pubblicato su Reuters.