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Apophis, l’asteroide torna a fare paura | C’è ancora poco tempo: la NASA riprende la missione per salvare la Terra

Illustrazione di un asteroide vicino alla Terra (Depositphotos foto) - www.aerospacecue.it

Illustrazione di un asteroide vicino alla Terra (Depositphotos foto) - www.aerospacecue.it

La NASA rilancia una missione spaziale cruciale per Apophis, l’asteroide che a breve si avvicinerà alla Terra.

Negli ultimi anni si è parlato sempre di più di asteroidi, ma non solo per la spettacolarità dei cieli stellati o per le foto mozzafiato dei telescopi. No, qui si fa sul serio. Gli studiosi hanno iniziato a considerarli una vera e propria minaccia concreta, non solo un oggetto da studiare.

E allora ecco che l’attenzione si è spostata: dall’osservazione passiva all’idea di prevenire situazioni potenzialmente rischiose. Non è più solo “guardare” il cielo, ma capire cosa può succedere se qualcosa va storto.

Le missioni spaziali, un tempo sinonimo di esplorazione e scoperta, oggi hanno anche un altro scopo: proteggerci. Cioè, suona un po’ come un film di fantascienza, ma è così. Le sonde non sono più solo “turiste cosmiche”, ora possono diventare strumenti attivi per evitare guai seri.

E, spoiler, non tutte le missioni hanno vita facile. Certe volte vengono tagliate, altre resuscitate per un soffio. Infatti, decidere quale progetto spaziale finanziare non è affatto semplice. C’è dietro un miscuglio di scienza, politica, fondi e anche diplomazia.

Un nome che torna alla ribalta

Alcune missioni saltano per mancanza di fondi, altre vengono viste come indispensabili e ricevono un secondo round. Ed è in questi momenti che si capisce quanto la scienza non sia mai davvero “indipendente”, ma debba continuamente fare i conti con realtà più… terrene.

E poi c’è lui: Apophis. Nome suggestivo, vero? Questo gigante cosmico è diventato una sorta di celebrità tra gli astronomi e gli appassionati. Non solo per le sue dimensioni, ma per il potenziale impatto (non solo letterale) che può avere sulla nostra comprensione del cosmo. Negli ultimi tempi, il suo nome è tornato a circolare parecchio, ed è facile capire il perché.

Illustrazione di Apophis (Depositphotos foto) - www.aerospacecue.it
Illustrazione di Apophis (Depositphotos foto) – www.aerospacecue.it

Una missione salvata per un soffio

Allora, ecco il punto. Apophis — che misura circa 370 metri — passerà davvero vicino alla Terra nel 2029. Non è roba da tutti i giorni. Per questo motivo la NASA aveva pianificato la missione OSIRIS-APEX, versione aggiornata di OSIRIS-REx, per seguirlo da vicino. Solo che, ehm, era finita nel dimenticatoio. Cancellata. Budget tagliato. Game over. O almeno così sembrava.

Poi qualcosa è cambiato. Di colpo. La NASA ha fatto marcia indietro e ha deciso di salvare il progetto. Ha tirato fuori dal cappello i 20 milioni di dollari necessari e lo ha rimesso in pista. La comunità scientifica? Ovviamente in festa. Perché OSIRIS-APEX rappresenta un’occasione unica per studiare direttamente come la Terra possa influenzare un asteroide con la sua gravità. La sonda — sì, quella dell’altra missione — verrà riconfigurata per seguire Apophis e raccogliere dati su ogni possibile alterazione.