C’é qualcosa la fuori che fa sì che ci guardiamo allo specchio | È ancora un mistero, ma per molti è un Universo parallelo
Illustrazione di un mondo parallelo (Canva FOTO) - aerospacecue.it
Là fuori esiste probabilmente un altro mondo, ancora misterioso per certi versi. E’ un po’ come guardarsi allo specchio!
L’idea degli universi parallelli affascina perché spalanca la porta a possibilità che vanno oltre l’esperienza quotidiana. È un concetto che mette in discussione ciò che si considera “reale” e apre scenari in cui il mondo potrebbe essere solo una delle tante versioni possibili.
Nelle storie, nei film e persino nei discorsi filosofici, questi universi alternativi vengono immaginati come luoghi dove le cose sono andate diversamente: scelte non fatte, eventi mai accaduti, destini completamente ribaltati.
Il fascino sta anche nel fatto che gli universi parallelli offrono una specie di specchio narrativo: mostrano ciò che potrebbe essere, non ciò che è. Funzionano come strumenti per riflettere sul libero arbitrio, sul caso e sul peso delle decisioni, senza essere vincolati da regole fisiche o logiche.
In fondo, che esistano o meno non è nemmeno il punto centrale. Ciò che conta è come questa idea permette di ragionare sul presente da una prospettiva diversa, quasi come se la realtà stessa fosse un capitolo di un libro molto più grande, di cui si conosce solo una minuscola parte.
Guardarsi allo specchio…
C’è un’idea che torna spesso quando si parla di misteri cosmici: l’universo potrebbe non essere l’unico in circolazione. A volte viene descritto come un gemello nascosto, altre volte come un riflesso silenzioso del nostro, ma il punto è sempre lo stesso: quello che si vede non è tutto ciò che esiste.
L’ipotesi degli universi “specchio” non è nuova, ma sta tornando a far parlare di sé perché entra in gioco un altro grande enigma dell’astrofisica: la materia oscura. Quel qualcosa che non emette luce, non interagisce con i nostri strumenti eppure modella le galassie, tiene insieme gli ammassi cosmici e rappresenta la maggior parte della materia dell’universo.

Di cosa si tratta esattamente?
Secondo quanto riportato da Everyeye Tech, il fisico Stefano Profumo dell’Università della California ha messo sul tavolo due possibili scenari per spiegare il comportamento della materia oscura. Nel primo, questa materia sarebbe parte di un universo “riflesso”, composto da particelle simili alle nostre ma invisibili, che interagirebbero con il nostro mondo soltanto tramite la gravità. Un po’ come se due realtà scorressero parallele, senza toccarsi mai davvero, a parte qualche effetto collaterale gravitazionale.
Nel secondo modello, invece, la materia oscura si sarebbe formata ai margini dell’universo durante le primissime fasi del Big Bang, quando lo spazio si espandeva a velocità enorme. In entrambi i casi, le teorie restano speculative, ma hanno un elemento che le rende appetibili al mondo scientifico: possono essere descritte matematicamente e, almeno in teoria, verificate.
