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Alieni, gli aeroporti sono pericolosi | Ci trovano sfruttando i loro segnali: siamo tutti in pericolo

Illustrazione di un aeroporto (Canva FOTO) - aerospacecue.it

Illustrazione di un aeroporto (Canva FOTO) - aerospacecue.it

Gli aeroporti trasmettono un’infinità di segnali giornalmente, eppure proprio questo processo potrebbe non essere molto sicuro.

Quando si parla di “segnali alieni”, si entra in uno dei territori più affascinanti e pieni di speculazioni della ricerca scientifica. L’idea di captare un messaggio proveniente da un’altra civiltà non è solo fantascienza: è anche un obiettivo concreto di programmi scientifici.

La maggior parte dei segnali captati finora si è poi rivelata frutto di fenomeni astrofisici normali, interferenze umane o errori strumentali. Eppure, ogni tanto spunta un segnale “anomalo” che fa scattare discussioni, come il celebre “Wow! signal” del 1977.

Il principio alla base di queste ricerche è semplice: se una civiltà tecnologica volesse farsi notare, probabilmente userebbe onde radio o laser, perché viaggiano bene attraverso lo spazio e sono riconoscibili rispetto al rumore di fondo cosmico. 

Finora non è arrivata nessuna prova definitiva di un contatto extraterrestre, ma ogni volta che un segnale misterioso compare, ricorda che la domanda rimane aperta: l’umanità è sola nell’universo oppure no?

Il mondo visto dallo spazio

Quando si parla di segnali che viaggiano oltre l’atmosfera, la mente corre subito ai radiotelescopi e ai messaggi inviati verso possibili civiltà extraterrestri. In realtà, però, il pianeta emette segnali in continuazione, anche senza accorgersene: radio, tv, radar, satelliti, perfino i sistemi di sicurezza degli aeroporti. È un po’ come vivere in una casa con le finestre sempre aperte: anche se non si vuole parlare con i vicini, loro potrebbero comunque sentirti.

E tra tutti questi segnali, alcuni sono molto più forti e riconoscibili di altri. Non si parla di esperimenti scientifici o trasmissioni dedicate, ma di onde radio “normali”, usate ogni giorno per far decollare e atterrare aerei, controllare il traffico e gestire comunicazioni terrestri. Sono emissioni che non hanno nulla di misterioso… ma potrebbero trasformarsi, senza intenzione, in un vero e proprio “biglietto da visita” tecnologico del pianeta.

Illustrazione di astronavi aliene (Depositphotos FOTO) - aerospacecue.it
Illustrazione di astronavi aliene (Depositphotos FOTO) – aerospacecue.it

Una situazione particolare

Uno studio presentato alla Royal Astronomical Society nel 2025, come riportato dal The Sun, ha analizzato proprio queste emissioni, in particolare quelle generate dai radar degli aeroporti più trafficati al mondo, come Heathrow, Gatwick o il JFK di New York. Secondo i ricercatori, la quantità di energia elettromagnetica diffusa nell’aria da questi sistemi raggiungerebbe potenze talmente elevate da essere individuabili anche a circa 200 anni-luce di distanza.

Nel complesso, i radar civili produrrebbero qualcosa come 2 × 10¹⁵ watt di segnale radio, mentre quelli militari, molto più direzionali, arriverebbero a picchi di 1 × 10¹⁴ watt puntati in fasci ristretti, generando una sorta di “firma tecnologica” in grado di distinguere l’attività umana da fenomeni naturali. In pratica, gli aeroporti funzionerebbero come lampioni cosmici: non progettati per comunicare, ma abbastanza luminosi da farsi notare.