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Campi Flegrei, il momento che nessuno voleva accadesse è arrivato | Bisogna iniziare subito: evacuazione obbligatoria

Campi Flegrei

Preoccupazione e Campi Flegrei (Canva-Depositphotos foto) - www.aerospacecue.it

La preoccupazione cresce per gli abitanti di questa delicatissima zona. Gli esperti già cominciano a pensare ai piani di evacuazione

L’area dei Campi Flegrei, in Campania, si trova costantemente soggetta all’azione di fenomeni che contribuiscono ad elevare i fattori di rischio per i residenza di questa zona.

A partire dal bradisismo, che comporta un innalzamento irregolare del terreno, passando per il verificarsi di numerosi sciami sismici, ormai ininterrotti da svariate annate, fino a giungere alle emissioni, tenute sotto costante monitoraggio, di emissioni di zolfo e anidride carbonica che avvengono nella Solfatara.

Il rischio vulcanico relativo alla zona dei Campi Flegrei, come reso noto dalla Protezione Civile, si assesta sul giallo ormai a partire da oltre una decade. Ciò significa il gradino immediatamente precedente allo scenario più grave, rappresentato dal rischio rosso.

Per questo, la sede dell’Osservatorio Vesuviano dell’Istituto Nazionale di Geologia e Vulcanologia svolge un compito ininterrotto circa il monitoraggio della situazione e dei comportamenti dell’enorme campo vulcanico.

La minaccia non accenna a placarsi

Il vulcanologo e dirigente di ricerca presso l’INGV Giuseppe De Natale ha rilasciato una ricca ed interessante intervista ai microfoni di Fanpage.it a proposito del papabile rischio di scosse di assestamento, fino al pericolo di veri e propri terremoti, che potrebbe riguardare i Campi Flegrei nei periodi a venire. Un’area contraddistinta da una sismicità significativamente elevata.

Il problema continua ovviamente a preoccupare in modo costante anche se, sottolinea De Natale, la magnitudo degli eventi sismici si è dimostrata essere molto bassa e dunque difficilmente avvertibile. L’esperto spiega come la frequenza di terremoti subisce una diminuzione pari a circa 10 volte in relazione ad ogni grado di magnitudo di aumento – correntemente pari a 5 nella zona – e fino a quando il fenomeno del sollevamento del terreno continuerà ad interessare la zona, la sismicità non avrà intenzione di placarsi.

Campi Flegrei
Zona rossa dei Campi Flegrei (Protezione Civile foto) – www.aerospacecue.it

Idee e scenari correlati all’evacuazione

De Natale indica come il modo più intelligente e privo di rischi possibile per intervenire sarebbe quello di avviare un progressivo percorso di trasferimento, ovviamente dopo un’accurata e ponderata programmazione, riguardante proprio i residenti che attualmente occupano quella che viene definita zona rossa, includente circa 550.000 cittadini. La zona rossa include aree come Pozzuoli, Bacoli, Quarto, Bagnoli, Fuorigrotta, Soccavo e si estende addirittura fino ai quartieri napoletani di Posillipo, Chiaia e Vomero, e rappresenterebbe quella potenzialmente più colpita in caso di eruzione.

E’ per questo che i piani di emergenza attualmente stilati dalla Protezione Civile, in collaborazione proprio con l’INGV indicano come questo spicchio di Campania della essere evacuato in modo tempestivo, quasi imminente. De Natale nel corso dell’intervista si spinge oltre, evidenziando come le 550.000 unità attualmente presenti dovrebbero essere immediatamente portate ad un numero diminuito, così da rendere più agevole anche l’allontanamento in condizioni di assoluta emergenza delle unità residue.