Mentre faceva giardinaggio è tornato indietro di 90 anni | Una capsula del tempo nel giardino di casa: esperienza unica

Illustrazione di un orologio (Canva FOTO) - aerospacecue.it
E’ stata una vera e propria sorpresa, nessuno se lo sarebbe mai aspettato. Questa capsula del tempo racconta un sacco di storie.
Le capsule del tempo sono contenitori speciali pensati per custodire oggetti, messaggi o testimonianze del presente, da lasciare in eredità al futuro. Un’idea semplice, ma capace di evocare un fascino quasi poetico: fermare un frammento di epoca e consegnarlo a chi verrà dopo.
Ne esistono di tutti i tipi: alcune sono sigillate nei muri di scuole o municipi, altre sepolte sottoterra o lanciate nello spazio. In molti casi vengono aperte dopo decenni o secoli, offrendo un piccolo viaggio nella memoria collettiva.
Le capsule del tempo non servono solo a conservare oggetti, ma anche emozioni e prospettive. Dentro si trovano lettere, fotografie, dischi, giornali… tutto ciò che racconta chi eravamo e come vedevamo il mondo.
Oggi l’idea continua ad affascinare: università, musei e persino aziende tecnologiche creano capsule digitali, destinate a durare ben oltre la vita umana. In fondo, è un modo per dialogare con il futuro, lasciando un segno di ciò che siamo stati.
Una storia interessante
A volte il passato riemerge quando meno lo si immagina. Può bastare una giornata qualunque, una pala affondata nella terra, e all’improvviso si ha la sensazione che qualcosa di antico stia per farsi vivo. Un uomo, mentre sistemava il suo giardino, ha vissuto proprio questa strana sensazione cioè quella di aver toccato, per un attimo, un pezzo di un’altra epoca.
Sotto alcune vecchie lastre di pietra, tra ghiaia e terra umida, è affiorato un piccolo contenitore annerito, un oggetto che non sembrava appartenere al luogo né al tempo. A prima vista, la cosa aveva un’aria inquietante: segni bruciacchiati, cera fusa, un odore di chiuso che sapeva di decenni. L’uomo, incuriosito, ha deciso di aprirlo, trovando dentro ricordi fragili ma intatti: un disegno delicato con la scritta “Odette” sul retro, qualche ciondolo annerito dal fuoco, un taccuino ingiallito. Oggetti apparentemente comuni, eppure capaci di restituire un’atmosfera che pareva venire da un’altra vita.
Di cosa si tratta?
L’origine del misterioso contenitore è venuta alla luce solo dopo una piccola indagine. Secondo quanto riportato dal Daily Express, l’uomo ha rintracciato una certa Lyn, parente della famiglia che un tempo abitava quella casa. Fu lei a rivelare che la scatola apparteneva a sua zia, una donna rimasta vedova negli anni ’60 e nota per il suo carattere riservato. Sua zia, insieme alla sorella, faceva parte di un piccolo gruppo di praticanti wiccan che si riunivano proprio nella sua abitazione fino allo scioglimento della congrega.
Il contenitore, probabilmente, era stato sepolto da lei stessa come una sorta di memoriale o gesto simbolico, un modo per proteggere ricordi personali dal tempo e dagli sguardi altrui. Lyn ha riconosciuto nel disegno e nei gioielli alcuni oggetti appartenuti alla zia, rimasti nascosti per quasi novant’anni sotto la terra. Dopo averne parlato, i due hanno deciso di fare qualcosa di inaspettato: rimettere tutto al suo posto.