Parcheggi, gli automobilisti sono incavolati neri | Arrivata la nuova legge: più ce l’hai grosso e più paghi

Parcheggio su strisce (Depositphotos foto) - www.aerospacecue.it
Scoppia la polemica tra gli automobilisti: cambia tutto per chi guida auto grandi, la nuova regola fa discutere.
Ogni giorno è sempre la stessa storia: uscire di casa e girare per quartieri interi alla disperata ricerca di un buco dove lasciare l’auto. E no, non stiamo parlando del centro di Tokyo. Succede anche qui, in Italia. Il parcheggio è diventato una vera sfida urbana, soprattutto nelle metropoli.
E quando, finalmente, lo trovi… sorpresa: è a pagamento, ovviamente. E il bello è che le tariffe non sono mica quelle di una volta. No, negli ultimi tempi i costi sono schizzati alle stelle e non tutti riescono a starci dietro.
C’è chi si rassegna, chi brontola, chi rinuncia proprio a prendere l’auto. Ma adesso le cose si complicano ancora. O meglio, diciamo che ci si sta muovendo in una direzione che… farà parecchio discutere. Uno dei temi più chiacchierati?
Tutti quei macchinoni che occupano due posti anche quando ne pagano uno solo. Sono comodi, certo. Ma anche ingombranti, e – secondo alcuni – troppo invadenti per la città. Il dibattito è aperto da tempo, ma si prefigurano anche scenari particolari.
Soluzioni e dubbi
C’è chi li accusa di inquinare di più, di rendere il traffico ancora più infernale, e via dicendo. Da anni si parla di limitarne l’uso. In effetti non siamo i primi a pensarci. A Parigi, per dirne una, certe misure sono già realtà.
Qui in Italia, però, l’argomento è sempre stato trattato un po’ con i guanti. Fino ad ora. Un’amministrazione comunale ha deciso di provarci davvero, e la cosa come era prevedibile ha acceso un bel po’ di scintille.
Una mossa che cambia le regole del gioco
Succede a Milano, dove qualche tempo fa si stava lavorando a una nuova regola per i parcheggi. L’ha riportato tempo fa derapate.allaguida.it, e sembra che l’idea fosse di far pagare di più chi ha l’auto… più lunga. Già, non più pesante, come altrove, ma più lunga. Una scelta un po’ particolare, ma che aveva trovato parecchi sostenitori (e pure parecchi contrari).
Lo scopo era chiaro: liberare spazio e spingere le persone verso il trasporto pubblico. O, almeno, verso auto più contenute. I consiglieri più attenti alle questioni ambientali spingevano da tempo per una misura simile, ispirandosi a Parigi. Attenzione però, non tutte le auto sarebbero state colpite allo stesso modo. Le station wagon e i veicoli elettrici sarebbero stati esclusi dagli aumenti. L’idea è quella di non penalizzare chi ha famiglia o chi ha fatto scelte più green.