MUSK ne fa un’altra delle sue | Ha fondato la “città salvezza”: da qui si partirà per Marte

Un progetto suppostamente innovativo (depositphotos.com) - www.aerospacecue.it
Elon Musk crea una città per lanciarsi verso Marte. Un progetto suppostamente innovativo tra business, urbanistica e futuro dell’umanità.
Nel centro del Texas, dove il deserto si unisce all’oceano e il cielo sembra infinito, sta emergendo un’iniziativa che sovrappone i confini tra sogno e strategia industriale.
Elon Musk, uno degli imprenditori più discussi e “visionari” ( per così dire) del nostro tempo, avrebbe concepito una città atta ad una specifica funzione interstellare.
Non è un semplice centro urbano, ma una frontiera progettata con un obiettivo specifico per il progresso dell’umanità verso l’infinito, in pieno stile megalomania.
È un’ambizione sostenuta da tecnologie spaziali, analisi finanziarie e, soprattutto, da un’idea innovativa di città: ovvero la città d’impresa. Vediamo di che si tratta.
Il nuovo centro operativo
Starbase è situata nei pressi di Brownsville, a breve distanza dal confine messicano. Essa rappresenta il nuovo centro operativo di SpaceX, l’azienda creata da Musk per rendere possibili i viaggi interplanetari. Qui si assemblano e si testano le Starship, colossali razzi alti oltre 120 metri progettati per portare persone sul Pianeta Rosso. La città, ufficialmente costituita all’inizio di maggio dopo il voto favorevole del 97% dei residenti (per lo più dipendenti dell’azienda), sarà governata secondo principi aziendali. In altre parole, Musk e il suo team gestiranno l’urbanistica, le infrastrutture e il sistema fiscale, integrando governance pubblica e gestione privata.
Come riportano Barron’s e Milano Finanza, dalla Pullman dell’Illinois a Fordlandia in Brasile, la città d’impresa è un concetto che risale all’epoca della Rivoluzione Industriale. Comunità create da grandi imprenditori per concentrare mano d’opera, controllo sociale e strutture produttive. Con risultati spesso temporanei e fallimenti drammatici, come scioperi, tumulti e debitori senza fine. Le “coal towns” appalachiane, le lotte sindacali in West Virginia e la rivolta di Pullman nel 1894 dimostrano quanto possa diventare precario l’accordo tra capitale e comunità quando si presenta una crisi.
Il primo esperimento?
Musk non è il primo a tentare questa avventura, ma è il primo a concepirla in un contesto interplanetario. Il suo scopo esplicito non è solo costruire razzi, ma addirittura fondare una civiltà su Marte, creando una città autosufficiente capace di garantire la sopravvivenza umana anche in caso di catastrofi sulla Terra (e un copione già visto). «La Terra verrà distrutta», ha asserito Musk.
«A un certo punto, dobbiamo diventare una civiltà che abita più pianeti. » Il primo volo di Starship con equipaggio è pianificato per il 2026, mentre la “città salvezza” è già realizzata. Non è la prima volta che Musk sfida i limiti di ciò che è possibile, ma questa volta il suo progetto sfida a ridefinire la geografia dell’umanità. Se avrà successo o meno, sarà il tempo – e la gravità su Marte – a proferirlo.