Venti su Marte più forti del previsto: polveri sollevate a 160 km/h sconvolgono il clima

Illustrazione di una tempesta marziana (Canva FOTO) - aerospacecue.it
Su Pianeta Rosso si verificano, spesso e volentieri, alcuni fenomeni particolari legati a venti forti capaci di influenzare il clima
A prima vista, Marte sembra un pianeta tranquillo, quasi immobile nel suo silenzio rosso. Ma dietro quell’aspetto placido si nasconde un mondo tutt’altro che fermo. Nuove ricerche hanno mostrato che il Pianeta Rosso è attraversato da venti furiosi e da colonne di polvere che si muovono a velocità da capogiro, fino a 160 chilometri orari.
L’immagine che emerge è quella di un deserto vivo, dove la sabbia non sta mai ferma e le forze del vento modellano lentamente la superficie. Nonostante la densità dell’aria marziana sia appena l’1% di quella terrestre, queste raffiche riescono comunque a sollevare enormi quantità di polvere, contribuendo a plasmare il clima e persino le stagioni del pianeta.
Lo studio che ha portato a questa scoperta, pubblicato su Science Advances, ha utilizzato migliaia di immagini satellitari e tecniche di deep learning per osservare un fenomeno che a occhio nudo sfugge del tutto. Ed è curioso pensare che siano proprio queste minuscole spirali di polvere, i cosiddetti “dust devils”, a raccontare questa sorta di danza invisibile dei venti marziani.
Il dato che più ha sorpreso i ricercatori è la potenza di questi venti: fino a 44 metri al secondo, cioè circa 160 km/h. Numeri che spazzano via le vecchie stime, secondo cui le raffiche su Marte raramente superavano i 50 km/h. In pratica, si tratta di una vera rivoluzione nel modo di concepire il clima marziano.
Un trucco particolare
Il team di ricerca ha analizzato oltre 50.000 immagini scattate da due strumenti europei: la fotocamera CaSSIS (Color and Stereo Surface Imaging System) a bordo della sonda ExoMars Trace Gas Orbiter e la HRSC (High Resolution Stereo Camera) montata su Mars Express, entrambe missioni dell’Agenzia Spaziale Europea. Attraverso un sistema di intelligenza artificiale avanzato, gli scienziati sono riusciti a individuare e catalogare centinaia di diavoli di polvere, osservandone direzione, forma e velocità.
Le immagini stereo, scattate a pochi secondi di distanza, hanno permesso di ricreare un effetto “a filmato”, così da seguire il moto delle colonne di polvere mentre scorrono sulla superficie. Come ha spiegato Nicolas Thomas, co-autore dello studio e responsabile dello sviluppo della fotocamera CaSSIS, questa tecnica consente di “vedere” i venti altrimenti invisibili. È come tracciare l’ombra di qualcosa che non si può toccare, ma che lascia segni inconfondibili sulla sabbia.
Venti che cambiano tutto
I risultati hanno mostrato che questi venti, molto più forti di quanto si pensasse, hanno un ruolo decisivo nel mantenere in sospensione la polvere nell’atmosfera marziana. Secondo Bickel, le correnti più intense sono in grado di sollevare enormi quantità di particelle, contribuendo al ciclo globale della polvere e influenzando il clima dell’intero pianeta. È la prima volta che dati di questo tipo vengono raccolti su scala globale e per un arco temporale di quasi vent’anni.
Queste scoperte, sottolineano i ricercatori del Centro di Abitabilità Spaziale dell’Università di Berna e del Centro Aerospaziale Tedesco (DLR), saranno fondamentali per le missioni future. Comprendere come e dove soffiano i venti aiuterà a progettare sonde e rover più resistenti, ma anche a prevedere meglio le tempeste di sabbia che, come si è visto, possono diventare violente.