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Missioni Spaziali, cresce sempre di più la preoccupazione per gli astronauti | Dopo gli organi interni, conseguenze nefaste anche sugli occhi

Illustrazione di un astronauta (Depositphotos)

Illustrazione di un astronauta (Depositphotos FOTO) - www.aerospacecue.it

Le missioni spaziali non sono una passeggiata, anche perché gli astronauti ne subiscono le conseguenze a livello biologico.

Andare nello spazio sembra incredibile, ma non è una passeggiata. Il corpo umano non è fatto per vivere senza gravità, e gli astronauti subiscono effetti pesanti, come la perdita di massa muscolare e ossea. 

Poi c’è il problema delle radiazioni, che non va assolutamente sottovalutato. Sulla Terra siamo protetti dal campo magnetico, ma nello spazio gli astronauti sono bombardati da particelle ad alta energia che possono aumentare il rischio di tumori e danneggiare il sistema nervoso. 

E il cervello? Ne risente, nel modo più assoluto. L’assenza di gravità può alterare la circolazione del liquido cerebrospinale, causando mal di testa, problemi alla vista e difficoltà cognitive. 

Infine, c’è la questione del ritorno sulla Terra. Dopo tanto tempo in microgravità, il corpo fatica a riadattarsi alla vita normale. Vertigini, svenimenti e problemi di coordinazione sono comuni.

Una situazione strana

Andare nello spazio sembra una figata, ma il nostro corpo non è per niente d’accordo. L’assenza di gravità manda tutto all’aria: muscoli e ossa si indeboliscono perché non devono più “lottare” contro il peso corporeo. Dopo mesi lassù, gli astronauti tornano a casa con le ossa fragili e i muscoli rattrappiti. Per contrastare il problema, si allenano ogni giorno, ma non basta. È un po’ come fare una lunga vacanza sul divano… solo che qui il divano fluttua e il tuo corpo si dimentica come stare in piedi.

Poi c’è il capitolo “radiazioni”, ed è roba pesante. Sulla Terra, il campo magnetico ci protegge dai raggi cosmici, ma nello spazio gli astronauti sono esposti a una dose di radiazioni pazzesca, che può danneggiare il DNA e aumentare il rischio di tumori. Un viaggio su Marte sarebbe un vero test di resistenza: mesi e mesi sotto una doccia di particelle cosmiche. Serve uno scudo, ma per ora la soluzione è… sperare che non faccia troppi danni.

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Illustrazione di un astronauta (Pixabay FOTO) – www.aerospacecue.it

Una situazione complicata

Anche il cervello non se la passa benissimo. La microgravità altera la circolazione del liquido cerebrospinale, facendo pressione sul nervo ottico e causando problemi alla vista. Molti astronauti tornano con la vista peggiorata, come se avessero passato mesi a leggere al buio. Alcuni effetti si risolvono, altri no. E non è solo una questione di occhi: la percezione dello spazio cambia, i riflessi rallentano, e orientarsi diventa più difficile. Non proprio il massimo quando devi pilotare una navetta da milioni di dollari.

E il ritorno sulla Terra? Un altro incubo. Dopo mesi senza gravità, il corpo dimentica come gestire il peso. Gli astronauti soffrono di vertigini, svenimenti, cali di pressione e problemi di coordinazione. C’è chi non riesce a stare in piedi per giorni. Insomma, lo spazio è incredibile, ma il prezzo da pagare è alto.