Nel 2026 sarà piena rivoluzione | Gli aerei viaggeranno a idrogeno: un passo in avanti per la tutela dell’ambiente

L'impiego dell'idrogeno per l'alimentazione aerea (Unsplash foto) - www.aerospacecue.it
Un ambizioso e innovativo progetto nell’ambito dell’aviazione. L’obiettivo è di azzerare le emissioni inquinanti nel giro di dieci anni
Il volo degli aerei è direttamente responsabile di una percentuale pari al 3% delle emissioni di CO2 dell’intero pianeta. La diffusione nell’ambiente di anidride carbonica favorisce la proliferazione di ossidi di azoto e vapore acqueo, che figurano tra i principali agenti alla base non solo dell’effetto serra, ma anche del riscaldamento globale.
Secondo uno studio condotto dal centro di ricerca CE Delft, i cambiamenti climatici sono inevitabilmente accelerati e aggravati dalle emissioni derivanti dall’aviazione. Il risultato si produce non sono nell’atmosfera, bensì raggiunge anche la popolazione, incidendo sulla salute umana. L’organizzazione Transport & Environment ha affermato la possibilità concreta che le particelle disperse nell’aria dalla combustione che alimenta i velivoli sia la causa alla base, in diversi casi, dell’insorgenza di diabete, patologie arteriose e neurodegenerative.
La Commissione Europea ha stilato una serie di proposte legislative che dovranno permettere, entro il 2050 di raggiungere una piena neutralità climatica. L’obiettivo passa attraverso una serie di ulteriori mete da perseguire, come la riduzione almeno del 55% delle emissioni di gas serra nel corso del prossimo quinquennio e la definitiva decarbonizzazione del Vecchio Continente.
Il pensiero comune di molti riguarda la necessità di adottare carburanti sostenibili come soluzione più rapida ed immediata da adottare. Soltanto in questo modo sarà possibile raggiungere lo svolgimento di viaggi aerei che comportino emissioni nell’atmosfera praticamente pari a zero. E sono già diversi i Paesi nel mondo e in Europa che hanno dato il via a campagne volte ad incentivare lo sfruttamento di tali fonti.
La rivoluzionaria introduzione
L’alimentatore del futuro per i velivoli sarà l’idrogeno. Si tratta di un ulteriore importante passo che favorirà ulteriormente il processo di decarbonizzazione auspicato anche nell’ambito dell’aviazione, al fine di produrre un numero minore di emissioni inquinanti nell’atmosfera. L’idrogeno è stato più volte indicato dagli esperti come una delle principali fonti energetiche in grado di provocare un inquinamento che si avvicini il più possibile allo zero, fino ad essere introdotto direttamente dall’Unione Europea all’interno del Green Deal, tra i punti di svolta fondamentali che potranno favorire la transizione definitiva dallo sfruttamento dei combustibili fossili all’utilizzo di energie pulite.
A dimostrare come l’idrogeno presenti tutte le carte in regola per poter ricoprire questo ruolo in futuro è uno studio condotto dalla Chalmers University of Technology, collaborando con l’Università Federale di Santa Catarina, instaurando una prolifica cooperazione tra Danimarca e Brasile. Per effettuare lo studio è stato preso in considerazione il modello di aereo più piccolo esistente al mondo, che presenta una capacità di portata pari a 50 passeggeri, con un’autonomia di 1.200 km. A seguito di alcuni test è emerso come l’alimentazione a idrogeno potrebbe soddisfare le necessità di oltre il 50% dei passeggeri totali, riuscendo a coprire addirittura il 97% delle rotte totali che attualmente percorrono i cieli del Nord Europa.

I possibili ostacoli non preoccupano gli esperti
Allo stesso tempo sono state individuate delle possibili criticità legate all’utilizzo dell’idrogeno come carburante per l’aviazione. Sebbene lo stesso possa essere conservato fino a -253°C, l’esposizione alle temperature dell’aria esterna comporterebbe l’evaporazione del carburante, generando pressione all’interno del serbatoio, che necessiterebbe di essere rimaneggiato rispetto alle componenti attuali degli aerei. Se non si intervenisse in merito e anche i velivoli del futuro alimentati ad idrogeno continueranno ad essere dotati del medesimo serbatoio, la sua capacità consentirebbe unicamente di effettuare voli di breve durata. Ma a preoccupare moderatamente gli esperti è la posizione degli stessi serbatoi in prossimità delle ali, un significativo ostacolo allo stoccaggio in forma gassosa o liquida.
Tuttavia, gli studiosi restano cautamente ottimisti anche in merito agli ostacoli che dovranno essere superati. A testimonianza di ciò, la notizia diffusa direttamente da Klm che inquadra l’inizio dei test di motori esclusivamente alimentati ad idrogeno già a partire dal prossimo anno, vale a dire dal 2006. La collaborazione tra la compagnia olandese e ZeroAvia porterà al decollo di un volo sperimentale, che si spera possa generare una riduzione di oltre il 90% delle emissioni attualmente comportate dai velivoli, specie se percorrono ampie tratte. Chi si è mostrata desiderosa di compiere passi avanti è la francese Airbus, che nell’ambito dello sviluppo del progetto ZEROe, intende perseguire l’obiettivo della diffusione sul mercato del primo aeroplano volto al trasporto dei passeggeri che utilizzi unicamente l’idrogeno, mediante lo sviluppo di tecnologie che prevedano pile di celle di combustibile a idrogeno. L’ambizioso obiettivo vede il suo limite già fissato per il 2035.