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Scoperta sensazionale | I ricercatori non hanno più dubbi: le terre abitabili sono molte di più di quanto pensassero

Pianeti abitabili

Pianeti abitabili (Depositphotos foto) - www.aerospacecue.it

Le ultime ricerche condotte hanno prodotto risultati incredibili. Mai nessuno si sarebbe aspettato un numero così elevato di territori

Un Pianeta può essere considerato abitabile unicamente se possiede determinate condizioni, per l’appunto, indispensabili alla presenza, allo sviluppo e alla resistenza di forme di vita.

Imprescindibile è, ad esempio, la presenza di acqua. Le risorse idriche sono fondamentali per garantire la sopravvivenza delle specie, in quanto sono capaci di regolare il clima, esternamente ed internamente, intervenendo nelle reazioni chimico-biologiche degli organismi.

A ciò si ricollega direttamente la temperatura, che dipende da differenti fattori. In primis la distanza dalla propria stella madre e la catalogazione a cui la stella appartiene, ma anche la presenza o l’assenza di atmosfera.

Altri elementi indispensabili alla vita umana risultano essere carbonio, idrogeno, azoto, zolfo o ossigeno, che devono essere presenti in prevalenza in un territorio. Anche il terreno e l’atmosfera devono presentare precise caratteristiche.

Una scoperta straordinaria

Un team di scienziati si è concentrato sull’analisi di anomalie luminose, apparentemente emesse da stelle ospitanti di nuovi pianeti, combinando successivamente i dati raccolti con un campione precedentemente raccolto grazie all’impiego del Korea Microlensing Telescope Network. Questo approfondimento ha condotto all’ipotesi che le super-Terre sarebbero, in realtà, decisamente più diffuse rispetto a quanto precedentemente auspicato, sino a raggiungere regioni molto distanti dalle proprie stelle madri.

Il coautore dello studio Andrew Gould della Ohio State University ha affermato: “Gli scienziati sapevano che c’erano più pianeti piccoli che grandi, ma in questo studio siamo riusciti a dimostrare che all’interno di questo schema generale, ci sono eccessi e mancanze“. La sfida più ostica per gli scienziati al lavoro non risulta essere tanto l’individuazione dei pianeti che compiono un’orbita ravvicinata alla loro stella madre, ovviamente, bensì l’individuazione dei medesimi corpi in circostanze orbitali decisamente più ampie.

Super-Terra
Esempio di una super-Terra (Depositphotos foto) – www.aerospacecue.it

Le possibilità azzardate dagli studiosi

L’ipotesi preliminare diffusa dagli scienziati sottolinea la possibilità dell’esistenza di almeno una super-Terra per ogni tre stelle; quanto ne consegue, qualora questa ipotesi dovesse rivelarsi corretta, è la presenza di una prevalenza sino ad ora inedita di mondi massicci nell’intero Cosmo. Su Science lo studio è stato ufficialmente pubblicato, sottolineando come le super-Terre seguano più frequentemente orbite brevi, più vicine alle proprie stelle, rendendo dubbia la loro abbondanza nelle orbite maggiormente estese.

Grazie all’impiego del microlensing gravitazionale, tuttavia, è stato possibile oltrepassare anche questo iniziale ostacolo. L’evento di microlensing denominato OGLE-2016-BLG-0007 è stato in grado di rivelare un esopianeta presentante un rapporto massa tra pianeta-stella pari a circa il doppio rispetto a quello esistenze tra Terra e Sole. Questo indizio è stato fondamentale nel lavoro degli esperti, che sono riusciti a dedurre la presenza di circa 0.35 super-Terre per stella su orbite simili a quella di Giove. A riportare la notizia è HD-blog.